Kiev, 22 febbraio 2014 - Yulia Timoshenko è arrivata in piazza dell’Indipendenza a Kiev, salutata con gioia dai sostenitori. Accoglienza trionfale per Iulia in piazza Maidan: l’ex premier arringa la folla su una sedia a rotella. “Ucraina libera!” ha gridato.

“Se qualcuno vi dice che avete finito il vostro lavoro e dovete andare a casa non gli credete: dobbiamo andare avanti fino alla fine”: così Iulia Timoshenko alla folla in piazza a Kiev, trasmesso in diretta tv.

IANUKOVICH TENTA LA FUGA IN RUSSIA - Il presidente ucraino Viktor Ianukovich ha tentato di lasciare il Paese prendendo un aereo per la Russia ma è stato bloccato. Lo ha riferito il nuovo presidente della Rada Oleksander Turchynov secondo cui ora Ianukovich sarebbe nella regione di Donetsk. (VIDEO).

Le autorità di confine ucraine non hanno permesso Viktor Yanukovich di lasciare il paese, ha riferito l’agenzia Interfax. La scorta armata del presidente ucraino aveva cercato di corrompere le guardie al confine affinché un charter con a bordo Yanukovich potesse decollare ma quelle hanno rifiutato. Lui è dunque sbarcato dall’aereo e si è infilato in un’auto, partita poi alla volta di una destinazione ignota. Non e’ chiaro dove il charter volesse dirigersi.

DEPOSTO DAL PARLAMENTO - Il parlamento ucraino ha approvato, con 328 voti a favore, l'impeachment per il presidente Victor Ianukovich: accusandolo di aver violato i diritti dell’uomo, lo ha fatto decadere dall’incarico di capo di Stato. Poco prima, l'ex capo dello Stato, da una tv locale nel suo feudo di Kharkiv, città dell'est del Paese ai confini con la Russia, aveva denunciato gli ultimi fatti come un "colpo di Stato. Non mi dimetto". 

IANUKOVICH: GOLPE - Il presidente aveva dichiarato che non avrebbe firmato nessuna delle nuove leggi approvate dal parlamento, compreso il provvedimento che prevede la scarcerazione del leader dell’opposizione ed ex primo ministro Yulia Timoshenko. “Le decisioni che stanno prendendo oggi sono illegittime. Devono ascoltare quello che sto dicendo, non intendo firmare niente”. Poi aveva paragonato la crisi politica nel Paese all’ascesa dei nazisti.

ELEZIONI IL 25 MAGGIO - Il parlamento, alla cui testa è stato nominato Oleksandr Turcinov,  uno dei fedelissimi di Yulia Timoshenko, appena tornata in libertà, ha deciso anche di fissare al 25 maggio le elezioni presidenziali anticipate.

Dopo il voto, i deputati della Rada Suprema si sono alzati in piedi, hanno applaudito e intonato l’inno nazionale. Nella risoluzione, si sottolinea che Ianukovich “si è auto-rimosso (dal potere), poiché non ha rispettato i suoi obblighi e (questo Parlamento) stabilisce le elezioni per la data del 25 maggio”.

USA: IL POPOLO UCRAINO DECIDA IL PROPRIO FUTURO - Il popolo ucraino è chiamato a “decidere il proprio futuro”. La Casa Bianca saluta così il rilascio dal carcere dell’ex premier Yulia Timoshenko, da poco arrivata nella piazza Indipendenza di Kiev. “Auguriamo a lei”, i legge in una nota, “un rapido recupero e quelle cure mediche di cui ha bisogno e che ha chiesto”.

TIMOSHENKO LIBERATA: E' CADUTA LA DITTATURA, MI CANDIDO PRESIDENTE - Iulia Timoshenko, uscita dall'ospedale si è diretta verso l’aeroporto di Kharkiv, da dove è volata a Kiev. “La dittatura è caduta” in Ucraina. Sono le prime parole di Iulia Timoshenko, appena liberata, postate sul sito internet del suo partito. “La nostra patria - ha detto Timoshenko - sarà da oggi in grado di rivedere il sole e il cielo perché la dittatura è finita”. “La dittatura è caduta - ha aggiunto - non grazie agli uomini politici e ai diplomatici, ma grazie alle persone che sono uscite per strada e che sono riuscite a proteggere le loro famiglie e i loro paesi”.

“Mi candiderò come presidente”. Lo ha annunciato la ex premier dell’Ucraina, rispondendo alle domande della gente radunata davanti all’ospedale in cui era gli arresti. Timoshenko ha aggiunto che “farà in modo che nessuna goccia di sangue versato sarà dimenticata”. Iulia Timoshenko ha deposto dei fiori per onorare le vittime di piazza Maidan a Kiev e ha detto, nella prima intervista a una tv straniera, Itv, loro “sono i miei eroi”.

Alla notizia della liberazione del leader della Rivoluzione arancione, una folla in festa si è radunata fuori dall’ospedale del carcere di Kharkiv. “Gloria all’Ucraina, Yulia ti aspettiamo”, hanno urlato i sostenitori. Una foto, pubblicata su profilo Twitter ‘Euromaidan’, mostra decine di persone accalcate davanti ai cancelli della struttura dove la Timoshenko è stata ricoverata per problemi alla schiena. Per la figlia Yevgenia, che si è recata al carcere di Kharkiv per assistere alla sua liberazione: “Secondo la legge ucraina, mia madre è già una persona libera”, ha spiegato la ragazza.

ARRESTATO AL CONFINE L'EX MINISTRO INTERNO  - L’ex ministro dell’Interno ucraino Vitaly Zakharchenko è stato arrestato al confine mentre cercava di fuggire dal paese. Lo ha riferito la polizia di frontiera ucraina. Zakharchenko si era guadagnato l’odio della folla di manifestanti durante i due giorni di carneficina a Kiev.

LA PRIMA FUGA DI IANUKOVICH - L'ex presidente è fuggito “nella città di Kharkiv”, seconda più importante del Paese e sua roccaforte elettorale, vicino al confine russo.Per tutta la giornata di oggi è stato giallo sulla sua iniziale scomparsa. Qualcuno, come il deputato dell'opposizione, Oleg Liashko, lo dava in fuga all'Estero. E anche secondo l’agenzia Itar-Tass, l’aereo di Victor Ianukovich non sarebbe mai atterrato a Kharkiv. Da parte sua, il rappresentante del presidente in Parlamento, Iuri Miroshnicenko, aveva detto di non sapere dov'era Ianukovich.

L'IRRUZIONE NELLA CASA - I dimostranti anti-governativi hanno fatto irruzione nella residenza presidenziale di Ianukovich e ne hanno preso il controllo (VIDEO). L'edificio si trova a circa 20 chilometri da Kiev, lungo le rive del Dnipro, nel parco Mezhighiria, dove un tempo c’era anche una residenza governativa per la nomenclatura comunista. Stando ai detrattori, Ianukovich avrebbe privatizzato una casa all’interno dell'enorme parco di 140 ettari e poi, attraverso una serie di atti governativi, avrebbe affittato l’intero parco a due aziende, che hanno demolito gli edifici sovietici per costruirne di nuovi. E le immagini dell'occupazione da parte dei dimostranti della faraonica villa dell'ex capo dello Stato, stanno spopolando sui social network. Nelle immagini si vede un intero zoo, una galeone, un campo da golf sterminato - dove i dimostranti si sono fatti fotografare mentre giocano - allevamenti di pecore, maiali e struzzi, un eliporto. (FOTO: I TESORI DI IANUKOVICH)

LA SCALATA DI TURCINOV - Ma Ianukovich oggi non è stato l'unico assente. Volodimir Ribak, uno dei suoi fedelissimi, si è dimesso da presidente del Parlamento. Lo ha fatto con una nota in cui ha giustificato la scelta per "motivi di salute". Il braccio destro di Yulia Timoshenko, Oleksandr Turcinov, ex capo dei servizi segreti ha preso il suo posto. Hanno votato per lui 288 dei 326 deputati presenti. Podo dopo, Turcinov è stato stato eletto anche premier ad interim con 314 voti a favore. Un altro politico vicino alla della Rivoluzione arancione, Arsen Akarov, è invece stato eletto nuovo ministro dell’Interno ad interim. Akarov assume il potente incarico dopo che venerdì è stato destituito il ministro dell’Interno, Vitaly Zakharchenko, inviso all’opposizione e alleato di ferro di Yanukovich, dopo due giorni di carneficina nella capitale. E i deputati orientali e meridionali riuniti a Kharkiv, roccaforte di Ianukovich frenano: "Il Parlamento di Kiev non è legittimo".

L'IRA DELLA RUSSIA - Da Mosca, il ministero degli Esteri interviene sulla questione ucraina e dice: “L’opposizione non ha tenuto fede a nessuno degli impegni presi, ma avanza nuove richieste piegandosi a estremisti armati le cui azioni costituiscono una minaccia diretta alla sovranità dell'Ucraina”.

GB E GERMANIA SOSTENGONO NUOVO GOVERNO  - Gran Bretagna e Germania sostengono il nuovo governo in Ucraina e chiederanno al Fondo monetario internazionale di concedere aiuti finanziari vitali per il Paese. Lo annuncia il ministro degli Esteri britannico William Hague citato da SkyNews.

COLLOQUIO KERRY-LAVROV - Il ministro degli Esteri della Russia, Sergey Lavrov, ha parlato oggi al telefono con il segretario di Stato americano John Kerry, e gli ha detto che i sostenitori dell’opposizione in Ucraina si rifiutano di deporre le armi e hanno effettivamente il controllo della capitale Kiev. Lo riferisce il ministero degli Esteri russo. Sempre oggi Lavrov aveva già chiamato i suoi omologhi di Germania, Francia e Polonia, che hanno aiutato a mediare l’accordo di venerdì fra Ianukovych e l’opposizione, dicendo loro che l’opposizione ucraina “non solo non ha rispettato nessuno dei suoi obblighi, ma continua ad avanzare nuove richieste sotto l’influenza di estremisti armati e rivoltosi” le cui azioni “costituiscono una diretta minaccia alla sovranità dell’Ucraina e all’ordine costituzionale”. Sempre ai ministri degli Esteri di Berlino, Parigi e Varsavia Lavrov aveva chiesto di utilizzare la loro influenza sull’opposizione.

FUGA DI MASSA - Sarebbero 13, dopo le 28 di ieri, le defezioni odierne.  Secondo l'agenzia Interfax, ameno 41  deputati hanno abbandonato il partito delle Regioni dell'ex presidente ucraino. Il gruppo parlamentare fedele a Ianukovich contava prima 205 deputati su 450. Oleksandr Turcinov, ex capo dei servizi segreti e braccio destro dell’ex premier Iulia Timoshenko, afferma che la maggior parte dei ministri del governo fedele a Ianukovich “sono spariti”, e tra loro anche il ministro dell’Interno, Vitali Zakharcenko, considerato uno dei responsabili dei sanguinosi combattimenti degli ultimi giorni a Kiev.

POLIZIA ED ESERCITO COL POPOLO, "NON INTERVERRANNO" -  La polizia ucraina “serve il popolo” e “condivide il suo desiderio di rapidi cambiamenti”. Lo dice con una nota pubblicata online sul sito del ministero dell’Interno ucraino la “assemblea degli effettivi delle forze dell’ordine”. Sulla stessa scia, il ministero della Difesa fa sapere che le Forze Armate “restano fedeli al popolo ucraino” e non interverranno “in alcuna maniera nel conflitto politico”. La nota ministeriale termina con il motto nazionalista preferito dai manifestanti: “Gloria all’Ucraina!”

 

IL GIORNO CHE SEGNO' L'UCRAINA

- 09.00
(ora italiana, le 10 a Kiev): in migliaia si radunano a piazza Maidan, nel centro di Kiev. Ieri, in tarda serata, un leader di un gruppo paramilitare di estrema destra aveva incitato i manifestanti a prendere d’assalto il palazzo presidenziale se il presidente Viktor Yanukovich non avesse ceduto il potere prima delle 08.00 di oggi.

- 9.15: si dimette il presidente del parlamento, Volodymyr Rybak, fedelissimo di Yanukovich. Altri 13 deputati, dopo i 28 di ieri, abbandonano il partito delle Regioni, partito al potere.

- 09.30: L’opposizione ucraina, per bocca del leader di Udar, l’ex pugile Vitali Klitschko, e del il capo del partito nazionalista Oleg Tiaghnibok chiede elezioni presidenziali anticipate entro il 25 maggio. Klitschko annuncia: Yanukovich “ha lasciato la capitale”.

- 10.25: i manifestanti fanno irruzione nella residenza di Ianukovich. I dimostranti prendono il controllo anche del palazzo presidenziale, secondo i cronisti.

- 11.40: il braccio destro di Iulia Timoshenko, Oleksandr Turcinov, viene eletto presidente del parlamento.

- 11.45: la Polizia, in una nota pubblicata sul sito del ministero dell’Interno, afferma di servire il popolo e “condivide il suo desiderio di rapidi cambiamenti”.

- 12.20: Arsen Avakovest, altro uomo vicino alla Timoshenko, viene nominato Ministro degli Interni.

- 12.28: Anna Gherman, consigliera di Ianukovich conferma che il capo di Stato ucraino è a Kharkiv (nell’est del paese).

- 12.35: il Parlamento vota la liberazione “immediata” di Iulia Timoshenko.

- Poco prima delle 13.00: il governatore della regione di Kharkiv, Mikhailo Dobkineon, annuncia l’apertura di un congresso delle regioni filo-russe a Kharkiv, alla presenza di parlamentari e governatori russi. L’obiettivo della conferenza è “evitare spargimenti di sangue nelle regioni”. Yanukovich non vi partecipa.

- 15.10 : Yanukovich annuncia in televisione di non aver “nessuna intenzione” di dimettersi e che “il paese sta vivendo un colpo di stato”.

- 15.30: le Forze Armate “restano fedeli al popolo ucraino” e annunciano che non interverranno “in alcuna maniera nel conflitto politico”.

- 15.40: Mosca denuncia l’opposizione ucraina che “non ha tenuto fede a nessuno degli impegni presi, ma avanza nuove richieste piegandosi a estremisti armati le cui azioni costituiscono una minaccia diretta alla sovranità della Ucraina”.

- 16.22: Il parlamento ucraino fissa al 25 maggio le elezioni presidenziali anticipate.

- 16.41: Ianukovich, accusato di aver violato i diritti dell’uomo, viene destituito.

- 16:50: Iulia Timoshenko è libera e posta sul sito del suo partito “la dittatura è caduta”.

- 17.39: Gran Bretagna e Germania fanno sapere che intendono sostenere il nuovo governo ucraino e chiederanno all’Fmi di concedere aiuti finanziari al Paese.

- 18.01: il neopresidente del Parlamento, Rada, denuncia il tentativo di fuga di Ianukovich che a Donetsk avrebbe cercato di salire su un aereo per la Russia. Fermato dalla polizia di frontiera si troverebbe ancora nella sua città natale vicina al confine russo.

- 20.18: Iulia arriva a Kiev e depone dei fiori per onorare le vittime di Maidan: “sono i miei eroi”.