Kiev, 21 febbraio 2014 - Accordo Ianukovich-opposizioni, l'incubo Ucraina pare finito. Dopo settimane di sanguinosi scontri e grazie alla mediazione dell’Ue, l’opposizione ucraina ha accettato di siglare un accordo con il presidente, Viktor Yanukovich, per disinnescare la crisi politica a Kiev. La firma è stata apposta, conanche  il sì della piazza. La polizia ha cominciato a lasciare le postazioni in centro. "E’ stato deciso di approvare la decisione di firmare l’accordo con il presidente a condizione che l’attuale ministro dell’Interno non sia confermato nel prossimo governo e che il procuratore generale venga sostituito", ha spiegato uno dei leader delle proteste pro-Ue, Oleh Tyahnybok.  Soddisfazione, e prudenza, dalla Ue: il presidente Herman van Rompuy "accoglie con favore l’accordo governo-opposizione in Ucraina, compromesso necessario per lanciare l’indispensabile dialogo politico". "Ora è responsabilità di tutte le parti essere coraggiosi e trasformare le parole in fatti", si legge in un comunicato.

Yanukovich ha promesso le elezioni presidenziali anticipate, accogliendo la principale richiesta dell’opposizione che da mesi manifesta in piazza; ha anche promesso di avviare un processo per il ripristino della Costituzione approvata dopo la Rivoluzione Arancione del 2004, che limita i poteri presidenziali, e per dar vita a un governo di unitè nazionale.

Nel messaggio Yanukovich non fa cenno a scadenze né alla data per le elezioni, anche se alcuni media locali dicono che la nuova Costituzione entrerà in vigore in 48 ore; e che le elezioni presidenziali si terranno invece alla fine di quest’anno e non nel 2015 come era previsto Oggi anche la figlia dell’ex premier Yulia Tymoshenko, Evghenia, in visita a Roma, ha detto che l’unica via di uscita per la guerra civile è la convocazione delle elezioni presidenziali entro pochi mesi.

Yanukovich, peraltro, continua a perdere pezzi: da Leopoli, nell’ovest filo-europeo, decine di poliziotti sono partiti per Kiev per difendere i manifestanti. Il vicecapo di Stato maggiore dell’esercito, generale Yuri Dumanski, si è dimesso per protesta contro il tentativo del governo di coinvolgere le forze armate nella repressione delle violenze.

Le sue dimissioni seguono l’uscita di scena del capo di Stato maggiore, Volodymyr Zamana, cacciato mercoledì da Yanukovich senza dare spiegazioni. Zamana aveva preso pubblicamente posizione contro il presidente per l’ipotesi di imporre lo stato di emergenza in risposta all’ondata di proteste anti-governative. Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha avvertito che "le forze armate ucraine non dovrebbero rivolgersi contro il proprio popolo".

Da Mosca, il ministro dell’Economia russo, Alexei Ulyukayev, ha avvertito Kiev che il suo governo non ha ancora preso alcuna decisione sul versamento della seconda tranche da 2 miliardi di dollari di aiuti finanziari

E già arriva notizia dei primi effetti del "nuovo corso. Il Parlamento ucraino ha approvato una testo di legge che consente la liberazione di Yulia tymoshenko, ex premier e leader d’opposizione detenuta dal 2010 a seguito di una condanna a sette anni di carcere con l’accusa di abuso di potere.

Il Parlamento ucraino ha inoltre deposto il ministro dell’Interno, Vitaly Zakharchenko, accusandolo di aver utilizzato la "violenza" contro i manifestanti a piazza Indipendenza. La sua uscita di scena era stata chiesta dalle opposizioni, che avevano rappresentato al tavolo del negoziato con il governo l’odio della folla contro Zakharchenko e posto la sua cacciata dal governo tra le condizioni per l’accordo con  Yanukovich.

KIEV, IN DUE GIORNI 100 MORTI IN PIAZZA -  Caos e morte nella capitale ucraina,  molotov e roghi in un crescendo ormai incontrollabile: dopo i 28 morti di mercoledì (19 manifestanti e 9 agenti), ieri le vittime degli scontri in piazza Maidan sono state almeno 60 tra gli insorti pro-Ue (dato fornito dall'ambasciata italiana a Kiev), mentre salgono a 67 i poliziotti catturati e uno è deceduto. Il bilancio della Cnn che cita Oleg Musiy, responsabile del servizio medico per l’assistenza ai manifestanti antigovernativi, è ancora più grave: 100 morti e 500 feriti (FOTO) nelle violenze a Kiev. Mentre il ministero della Salute ucraino parla di 75 vittime, di cui 47 solo ieri. I feriti, sempre secondo il ministero, sarebbero invece 571 di cui 363 ricoverati in ospedale. I manifestanti stanno "postando" in queste ore sui diversi social network immagini scioccanti: mostrano sparatorie e vittime sul selciato della piazza Maidan e delle strade adiacenti. Secondo i manifestanti, cecchini della polizia stanno sparando sui dimostranti anche dal palazzo del Governo. Lo testimoniano un cameramen di Associated Press che si trova sul posto, un manifestante e il comitato di EuroMaidan. Identica l'accusa della polizia ai manifestanti: "Un cecchino degli insorti antigovernativi sta sparando sulla polizia dall'edificio del conservatorio di Kiev e ha già ferito più di 20 agenti", sostiene il ministero dell'Interno ucraino in una nota. Ha fatto il giro del web il drammatico tweet di una infermiera tweet 21enne colpita al collo: la ragazza aveva scritto quello che sembrava l'ultimo tragico messaggi: "Muoio". Oggi la notizia che ridà speranza e sollievo, un altro tweet: "Sono viva".

TELEFONATA OBAMA-PUTIN - In serata il presidente americano Barack Obama e il presidente russo Vladimir Putin si sono sentiti telefonicamente. Secondo il Dipartimento di Stato Usa, che ha definito il colloquio "costruttivo", i due leader si sono detti d’accordo perché l’accordo di pace entri in vigore in tempi brevissimi.