New York, 9 novembre 2013 - Gli Stati Uniti varano oggi un’enorme portaerei di nuova generazione, la USS Gerald Ford, proseguendo così il rinnovamento della loro potente flotta aeronavale. Oltre alla sua concezione del tutto nuova, a un design innovativo e sofisticati sistemi di rete, la Uss Gerlad Ford sarà la prima portaerei ad avere un sistema di decollo dei jets basato sul ricorso alla forza elettromagnetica.

I numeri parlano da soli e sono impressionanti. La Ford è costata 14 miliardi di dollari, ha un peso di oltre 100.000 tonnellate è alta quanto un palazzo di 25 piani, è lunga 337 metri e larga 76. In piena operatività a la Ford potra consentire 220 decolli o atterraggi.

Altra particolarità, la Ford sarà il primo mezzo della marina statunitense a non avere a bordo urinali. Le toilette saranno tutte “gender neutral” e riservate a maschi o femmine indipendentemente dall’unità di loro appartenza.

Sebbene il Pentagono abbia dovuto far fronte a pesanti tagli al budget destinato alla Difesa, l’attività di rinnovamento della flotta della Marina militare statunitense procede dunque senza sosta allo scopo di assicurare e confermare la supremazia high tech della Uss Navy. A ottobre infatti gli Usa avevano annunciato la realizzazione del più grande incrociatore mai costruito dalla Marina militare degli Stati Uniti, la Uss “Zumwalt”.

Come spiegavano i mezzi di informazione statunitensi, la nave è innovativa, come l’ammiraglio da cui prende il nome: Elmo Zumwalt fu il primo a combattere la discrimianzione razziale nella Marina e a consentire alle donne di servire a bordo delle unità da guerra.

L’incrociatore - una trentina di metri più lungo delle unità di classe analoga attualmente in servizio - possiede uno scafo particolarmente idrodinamico, dei sistemi avanzati di sonar e di guida missilistica e un cannone in grado di lanciare testate a razzo con una gittata di 160 chilometri; inoltre ha un profilo molto basso sull’acqua, il che permette di minimizzarne l’immagine radar. L’elevata automazione fa sì che l’equipaggio sia di 158 effettivi, circa la metà rispetto a un normale incrociatore; è dotato di un sistema di propulsione elettrica in grado di generare 78 MWatt (sufficienti ad alimentare 78mila abitazioni); inizialmente era prevista la costruzione di venti esemplari ma il costo (oltre 3,5 miliardi di dollari ad unità, il triplo rispetto ad un incrociatore di ultima generazione) ha convinto la Marina - che aveva valutato persino la cancellazione del progetto - a limitare la produzione a tre sole navi.

Quindi, la Marina statunitense ha varato anche l’altro nuovo gioiello di famiglia, il sottomarino a propulsione nucleare Uss North Dakota, durante una cerimonia a Groton, in Connecticut.

L’Uss North Dakota è il più recente sottomarino classe Virginia e il primo dei sommergibili Block III, di cui rappresenta l’aggiornamento più recente: ha la capacità di lanciare missili da crociera, avere il comando di operazioni speciali e condurre attività critiche di sorveglianza su vasta area. Non è previsto che imbarchi missili nucleari poichè è pensato come unità da caccia, essendo più veloce e con una portata di fuoco maggiore dei concorrenti russi, i sottomarini classe Akula.

Tutte caratteristiche, queste, che hanno fatto dello Uss North Dakota il sottomarino più avanzato al mondo e che hanno convinto la Uss Navy a proseguire la sua produzione di sottomarini classe Virginia al ritmo di due all’anno, in aggiunta agli 11 che attualmente compongono la flotta, sebbene non possano trasportare missili nucleari come i ‘cugini’ della classe Ohio.