Vienna, 3 luglio 2013 - Il vicepresidente boliviano, Alvaro Garcia Linera, ha annunciato oggi che il suo governo convocherà gli ambasciatori di Francia e Italia, così come la console del Portogallo, per chiedere formalmente spiegazioni sulla vicenda del volo del presidente Evo Morales. “Nelle prossime ore” i diplomatici saranno convocati “perche’ rendano conto degli avvenimenti di ieri, che consideriamo sgradevoli, prepotenti ed offensivi”, ha sottolineato Garcia Linera in una conferenza stampa. Da parte sua, il ministero degli Esteri ha precisato che non è stata ancora fissato un orario per le convocazioni che saranno inviate all’ambasciatore italiano, Luigi De Chiara, il suo collega francese Michel Pinard e la console portoghese (Lisbona non ha un ambasciatore accreditato a La Paz). Il vicepresidente Garcia Linera ha confermato che il suo paese ha presentato una denuncia sulla vicenda presso la segreteria generale delle Nazioni Unite, aggiungendo che un’altra denuncia sara’ inviata all’Alto commissario Onu per i diritti umani, ‘’per dare inizio a un processo ai responsabili di questa violazione del diritto internazionale’’ con la quale ‘’è stata posta in pericolo la vita del presidente Morales’’.

L'ACCADUTO -  Il presidente boliviano, Evo Morales, è rimasto per circa 15 ore a Vienna bloccato in aereo al ritorno da un Forum dei paesi esportatori di gas a Mosca perchè sospettato di aver 'ospitato' a bordo la 'talpa' Edward Snowden, l'ex analista della Cia che ha rivelato al mondo il pervasivo programma di spionaggio della National Security Agency americana.

IL MISTERO SNOWDEN - Intanto siamo arrivati all'undicesimo giorno consecutivo nel limbo della zona transito dell’aeroporto moscovita di Sheremetevo per Edward Snowden, la ‘gola profonda’ del Datagate. E anche oggi nessuna traccia, nessun indizio, stando al manipolo di agguerritissimi reporter russi e soprattutto stranieri che continuano a ispezionare ogni angolo di una zona relativamente vasta, ripartita lungo tre terminal (D, E, F): ormai i loro reportage raccontano esperienze surreali da un ‘non luogo’, appostamenti frustranti, liti con il personale dello scalo, brevi voli di andata e ritorno per poter tornare a stazionare in quest’area di passaggio. I loro twitter ripiegano sull’ironia. Tutti si chiedono come la ‘talpa’ e la sua compagna di avventura, l’attivista di Wikileaks Sara Harrison, possano nascondersi cosi’ bene, senza mai farsi avvistare per mangiare, dormire o semplicemente andare alla toilette. E come faranno eventualmente a lasciare Mosca, dopo la chiusura dei cieli in alcuni Paesi europei per il sospetto che Snowden viaggiasse a bordo dell’aereo del presidente boliviano.

Ultimamente pero’ i cronisti stanno seguendo due nuove piste: le aree accessibili solo alle autorità o ai diplomatici e un albergo esterno riservato ai passeggeri in transito con lunghe soste. Non l’hotel Air Express nel terminal E, quello con le mini camere in stile giapponese. Ma il Novotel, che qualche ospite ha già ribattezzato Novotel ‘Prison’ Hotel su tripadvisor: gli ospiti ci arrivano su un minivan speciale e sono confinati in una ala al secondo piano dell’albergo, sotto la costante sorveglianza delle guardie. Non possono uscire finche’ non arriva il loro volo, e per mangiare sono costretti ad usare il costoso servizio in camera. L’hotel e’ equipaggiato con wi-fi e tv internazionali. Finora nessuno dei giornalisti e’ riuscito a penetrarci. Sempre che Snowden sia li’.

BOLIVIA - La Bolivia è l'unico Paese, insieme all'Ecuador e al Venezuela, che si è mostrato disponibile a concedere senza condizioni l'asilo politico alla 'talpa' in fuga e reclamata dalla giustizia statunitense. Forse per questo motivo al velivolo del presidente è stato negato il passaggio nello spazio aereo europeo ed è stato costretto ad atterrare in Austria. Ufficialmente i permessi sono stati ritirati per "ragioni tecniche", ma poi si è saputa la verità: il sospetto era che a bordo ci fosse Snowden, in fuga dalla Russia dove si trova fermo da una decina di giorni.

PORTOGALLO - Il Portogallo è stato il primo a proibire all'aereo di fare scalo, mentre la Francia e l'Italia hanno vietato di sorvolare il proprio territorio, e la Spagna ha inizialmente solo permesso di fare scalo alle Canarie per fare rifornimento. Furente la Bolivia che ha accusato la "prepotenza" imperialista degli Stati Uniti, responsabile - a sentire il governo di La Paz - di aver istigato i Paesi europei. "Non sono un criminale", ha protestato Morales, visibilmente irritato, chiedendosi se fosse sequestrato o arrestato.

GOMEZ: "NON C'E' GIUSTIFICAZIONE" - L'ambasciatore boliviano in Italia, Antolin Ayaviri Gomez, in una conferenza stampa oggi a Roma, ha avuto parole pesanti, accusando Francia e Portogallo di "non essere altro che una 'mano' dell'impero" Usa. "Non c'è giustificazione. Non soltanto il popolo boliviano ma tutti sono dispiaciuti di quanto accaduto" che testimonia "ciò che l'imperialismo fa con i popoli", ha aggiunto l’ambasciatore. Intanto, Il Perù, presidente pro tempore dell’Unasur (Unione delle nazioni sudamericane), si è detto pronto a convocare per domani un vertice urgente dei capi di Stato dell’Unione per parlare del caso Morales.

Su Twitter il ministro degli Esteri dell'Ecuador, Ricardo Patino, ha scritto: "Ho appena parlato con il ministro degli esteri del Perù, Eda Rivas. Il Perù ha chiesto ai paesi dell'Unasur la disponibilità per una riunione urgente dei presidenti domattina".

ASSANGE - Sulla vicenda è intervenuto infine anche Julian Assange, il fondatore di Wikileaks scrivendo su Le Monde: "Gli Stati dell’Unione europea, in primo luogo Francia e Germania" devono riservare a Snowden "la migliore accoglienza, con un qualsiasi status".