Roma, 2 luglio 2013 - È ancora incerta la sorte di Edward Snowden, che ha presentato richiesta di asilo a 21 Paesi, tra cui l’Italia. La Farnesina fa sapere che la domanda è stata ricevuta dall’ambasciata italiana a Mosca, ma "in una forma irrituale" dal momento che è stata recapitata via fax. L’Italia sta valutando la richiesta, anche si tratta di un difetto formale perché la domanda di protezione personale va presentata personalmente alla frontiera o sul territorio nazionale.


Intanto la talpa, che ha rivelato i programmi di sorveglianza della National security agency americana (Nsa) provocando anche imbarazzo fra Ue e Stati Uniti, ha ritirato la richiesta di asilo presentata in un primo momento alla Russia. E Mosca, dal canto suo, ha fatto sapere che considera impossibile l’estradizione di Snowden negli Stati Uniti, dove è in vigore la pena di morte. Risposte negative da diversi Paesi, mentre spiragli di apertura sembrano da Bolivia e Venezuela.
 

SNOWDEN HA CHIESTO ASILO A 21 PAESI DA MOSCA - Stando a quanto riferisce Wikileaks, Snowden ha chiesto asilo a 21 Paesi. Si tratta, oltre all’Italia, di Russia, Ecuador, Austria, Bolivia, Brasile, Cina, Cuba, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, India, Irlanda, Olanda, Nicaragua, Norvegia, Polonia, Spagna, Svizzera e Venezuela. Il portavoce del presidente russo Vladimir Putin ha fatto sapere però che la richiesta a Mosca è stata in un secondo momento ritirata, dopo che Snowden ha appreso le condizioni poste dalla Russia. Putin ha affermato infatti ieri di essere pronto a offrire rifugio a Snowden a patto che non faccia altre rivelazioni sugli Stati Uniti. Il sito fondato da Julian Assange spiega che il suo consulente legale, Sarah Harrison, ha consegnato le richieste di asilo a un funzionario del consolato russo all’aeroporto di Mosca domenica. Solo alcune delle richieste, spiega il sito, sono già state consegnate alle ambasciate di riferimento.
 

BONINO: "DECIDERA' IL PARLAMENTO" - Fonti della Farnesina confermano che l’Italia ha ricevuto la domanda di asilo di Snowden, ma sottolineano che si tratta di una richiesta "in forma irrituale" perché è giunta tramite un fax inviato all’ambasciata italiana a Mosca. In Italia vige invece la regola in base alla quale la domanda di protezione personale va presentata personalmente alla frontiera o su territorio nazionale. Il ministro Emma Bonino ha dichiarato che l’Italia prenderà una decisione sul caso "domani in parlamento".


PER 8 PAESI L’ASILO VA CHIESTO IN LOCO - Risposta simile da parte di sette Paesi europei, cioè Spagna, Olanda, Finlandia, Germania, Norvegia, Austria, Svizzera e Polonia, che fanno sapere che affinché la richiesta di asilo di Snowden va presentata quando si trova già sul Paese dal quale intende avere ospitalità. Inoltre dalla Francia il presidente François Hollande ha annunciato che Parigi non ha ricevuto alcuna domanda particolare da Snowden e il Brasile ha fatto sapere che non risponderà alla richiesta.
 

IN SVIZZERA IPOTESI VISTO UMANITARIO - Si profila però una possibilità in Svizzera, dove la portavoce dell’ufficio federale per la migrazione, Celine Kohlprath, ha fatto sapere che per Snowden sarebbe possibile recarsi nel Paese, nonostante gli Stati Uniti gli abbiano annullato il passaporto, se presentasse richiesta di un visto umanitario presso un’ambasciata all’estero. Questo tipo di visto, spiega la portavoce, verrebbe concesso se si accertasse l’esistenza di "immediato pericolo" per la vita di Snowden. Il documento permetterebbe alla talpa del caso Nsa di entrare in Svizzera per tre mesi, durante i quali potrebbe presentare richiesta formale di asilo, che anche secondo le leggi svizzere deve essere presentata in loco e non dall’estero.

 

LA GERMANIA DICE "NO" - La Germania, dal canto suo, ha annunciato di avere rifiutato la domanda di asilo. "Le condizioni per una richiesta" in tal senso "non sono state soddisfatte", hanno fatto sapere i ministri degli Esteri e dell’Interno in una nota comune. "La Germania rifiuta la domanda di asilo di Snowden", ha poi precisato in un’altra nota il ministero degli Esteri. Prima di Berlino anche Polonia, India, Brasile e Olanda si erano espressi per no. 


SEGNALI DI APERTURA DA VENEZUELA E BOLIVIA - Degli spiragli di apertura per Snowden sembrano arrivare da Venezuela e Bolivia. Da Mosca, dove si trova in occasione di un summit internazionale, il presidente boliviano Evo Morales ha detto che La Paz valuterà la richiesta. Anche il presidente venezuelano Nicolas Maduro si trova a Mosca, e ha preso le difese di Snowden: "Non ha ucciso nessuno e non ha piazzato alcuna bomba, quello che ha fatto è stato dire una grande verità nel tentativo di evitare guerre e merita protezione in base alle leggi internazionali e umanitarie", ha detto, aggiungendo però che Caracas non ha ricevuto alcuna richiesta. Ieri il quotidiano russo Izvestia, vicino al Cremlino, aveva riportato delle speculazioni che facevano riferimento all’organizzazione di un piano per il trasferimento di Snowden dalla Russia al Venezuela. Inizialmente il giovane, prima di rimanere intrappolato all’aeroporto di Mosca in un limbo legale, aveva prenotato voli per L’Avana, a Cuba, e poi per Caracas. Oggi Maduro ha incontrato al Cremlino il presidente russo Vladimir Putin, ma nessuno dei due ha fatto alcun riferimento a Snowden nelle dichiarazioni pubbliche.
 

MOSCA: NO A ESTRADIZIONE IN USA, C’E’ PENA DI MORTE - Intanto giungono novità dal Cremlino. Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha annunciato che la Russia non concederà l’estradizione di Snowden anche perché negli Stati Uniti è in vigore la pena di morte.


ECUADOR: UN ERRORE AIUTARE SNOWDEN - Dall’Ecuador si fa sentire anche il presidente Rafael Correa, che in un’intervista al Guardian dice che Quito non sta considerando la richiesta di asilo e non intendeva agevolare la sua partenza da Hong Kong. Correa definisce un "errore" il fatto di avere di fatto aiutato la talpa del caso Nsa con il documento temporaneo di viaggio emesso dal console dell’Ecuador a Londra il 22 giugno.
Si pensa che Snowden, in fuga dopo le rivelazioni sui programmi di sorveglianza della National security agency statunitense (Nsa), si trovi nella zona transiti dell’aeroporto di Mosca. Qui è arrivato da Hong Kong lo scorso 23 giugno. Gli Usa hanno annullato il suo passaporto e l’Ecuador, dove sperava di ottenere l’asilo, ha dato segnali non chiarissimi sulla possibilità di offrirgli rifugio.
 

KERRY: SOLLEVATA QUESTIONE SNOWDEN CON LAVROV - In Brunei il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha incontrato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, in un faccia a faccia a margine di una conferenza dell’Asean. Nonostante fosse previsto che i due discutessero di Snowden, al termine del meeting Lavrov ha dichiarato alle agenzie di stampa russe che "di Snowden non si è discusso". Diversa però la versione fornita da Kerry, che ha detto di avere sollevato il caso con l’omologo russo e che si è discusso di come la questione influisca sulle relazioni Usa-Russia. Il dibattito sulla talpa del caso Nsa, comunque, non è stato consistente perché non rientra nella competenza di Lavrov, ha spiegato il segretario di Stato americano, esprimendo tuttavia la speranza che il titolare della diplomazia di Mosca riferisca ai funzionari russi competenti.

IERI - Edward Snowden ha rotto il silenzio per la prima volta da quando si trova a Mosca e ha affermato di avere il diritto di rivelare nuove informazioni sul Datagate. In una lettera Snowden ha aggiunto che gli Usa lo stanno perseguitando illegalmente, ringrazia l’Ecuador per averlo aiutato a andare in Russia, e per l’esame di richiesta di asilo. Intanto sul caso è scontro UE-USA. Obama: "Chiarirò". Putin prudente