Roma, 27 luglio 2012 - E' iniziato nel modo peggiore per la popolazione di Aleppo il 72° venerdì di festa consecutivo dedicato in Siria alle manifestazioni di protesta contro il regime di Bashar al-Assad. Secondo quanto denunciato dall'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, organizzazione dell'opposizione in esilio con sede nel Regno Unito, dall'alba gli elicotteri d'assalto governativi hanno ripreso a martoriare il principale nodo commerciale del Paese.

MONUMENTI A RISCHIO - Risultano al momento sotto bombardamento sobborghi sud-occidentali di Salaheddin, Bustan al-Qasr, Sukari, al-Mashhad e al-Azamiyah. Contemporaneamente sono scoppiati bombardamenti in pieno centro, nel quartiere di Jamiliyah che si estende a ridosso della Cittadella, dal 1986 proclamata Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco; scontri segnalati anche in quello di Mahatat Baghdad e su piazza Saadallah al-Jabiri.

TRAGICA CONTABILITA' - Soltanto nelle prime ore di oggi si erano già registrati almeno quattro nuovi morti tra gli abitanti: tre sono stati uccisi dall'esplosione dei proietti lanciati sul quartiere meridionale di Fardoss, il quarto è stato falciato dai colpi di un cecchino a Maysaloun, nel cuore della Città Vecchia. In serata il bilancio sale ad almeno 59 morti.

A Salaheddin nel frattempo i disertori del Libero Esercito Siriano stanno erigendo barricate per contrastare un'offensiva lealista su vasta scala che appare sempre più imminente: gli insorti utilizzano tutto ciò che trovano, dai tradizionali sacchi di sabbia addirittura ad autobus e altri veicoli. In moschee e scuole si allestiscono al contempo ospedali da campo.

LEALISTI CATTURATI -  Almeno 100 soldati lealisti,  fedeli al presidente siriano Bashar al-Assad sarebbero stati catturati dai ribelli dell’Esercito libero ad Aleppo,

CAPITALE CALDA - Violenti bombardamenti di artiglieria sono ripresi stamani anche contro alcuni quartieri di Damasco e i capoluoghi meridionale di Daraa e orientale di Dayr az Zor, causando finora la morte di sei persone.

SCONTRI COI GIORDANI - C'è poi la novità della notte. Molto, molto di più di una banale scaramuccia di confine. Per la prima volta dall'inizio dello scoppio della rivolta in Siria, forze fedeli al regime di Damasco si sono scontrate nella notte con l'esercito giordano lungo il confine tra i due Paesi. Lo confermano all'Ansa fonti alla frontiera, dopo che gli attivisti siriani hanno pubblicato nelle ultime ore video dei combattimenti notturni.

SPIETATA ESECUZIONE - Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, nella giornata di ieri le vittime delle violenze a livello nazionale sono state complessivamente non meno di 164: 84 civili, 43 soldati e sette ribelli. Tra questi l'imam sunnita Abdel Latif al-Shami, figura siriana di spicco, nota per le sue prediche in favore del dialogo islamo-cristiano. Al Shami è stato rapito da un commando e poi ucciso ad Aleppo, sua città natale. Lo riferiscono gli attivisti dei Comitati di coordinamento locali che hanno pubblicano la foto del corpo senza vita: lo sceicco è stato eliminato con un colpo di arma da fuoco sparato nell'occhio. Al Shami aveva rivolto numerosi appelli all'unità tra cristiani e musulmani in nome della "liberazione della Siria dalla dittatura" del regime del presidente Bashar al Assad. Gliel'hanno fatta pagare.