Tolosa, 23 marzo 2012 - Il giorno dopo l'uccisione del killer di Tolosa, rimasto asserragliato per 32 ore nella sua abitazione per poi essere freddato mentre cercava di scappare, è il tempo delle polemiche in Francia su quella che, per molti, era una strage evitabile.

Il primo ministro francese, François Fillon, spiega il perché del mancato arresto di Mohamed Merah:  “Non avevamo alcun elemento” prima che commettesse gli assassini a Mountauban e Tolosa, nel sud ovest della Francia. Fillon, precisa che la Francia “è uno stato di diritto”. Nel frattempo, è stata prolungata la detenzione in carcere della madre, della compagna e del fratello del killer.

LE PAROLE DI FILLON - “Non avevamo alcun elemento che ci potesse permettere di arrestare Mohamed Merah” prima del suo passaggio all’azione, ha dichiarato Fillon. “Non abbiamo il diritto, in un Paese come il nostro, di sorvegliare senza alcuna decisione di un tribunale qualcuno che non ha commesso reati... Viviamo in uno Stato di diritto”, ha affermato.

Fillon ha svelato anche un particolare inquietante: sono “diverse centinaia” i giovani francesi che, come Mohamed Merah, si recano in Afghanistan e in Pakistan per indottrinarsi alle ideologie del terrorismo e dell’estremismo religioso.
 

L'AVVOCATO DI MERAH: "SI SENTIVA RIFIUTATO DALLA SOCIETA' " - Christian Etelin, avvocato di Merah, parla In un'intervista a La Stampa: "Credo che Mohamed si sia sentito rifiutato dalla societa’ francese. Questo, naturalmente, non attenua le sue responsabilità".