Tolosa (Francia), 21 marzo 2012 - E’ circondato dalle forze speciali della polizia francese il sospetto killer che due giorni fa ha compiuto la strage nella scuola ebraica ‘Ozar Hatorah’ di Tolosa, e che avrebbe in precedenza ucciso tre paracadutisti di origini maghrebine.

L’uomo si è barricato in un edificio nel quartiere residenziale di Cote Pavee del capoluogo della regione Midi-Pirenei: sostiene di appartenere a ‘al-Qaeda’ e di aver voluto vendicare i bambini palestinesi vittime della repressione israeliana, così come attaccare l’Esercito.

L’uomo è stato identificato come Mohammed Merah, 24 anni, cittadino francese di origini algerine.

Arrestato il fratello. L’assedio è iniziato con una sparatoria nel corso della quale due agenti sono rimasti lievemente feriti.

Un fratello del sospetto accerchiato dalla polizia a Tolosa si è consegnato spontaneamente alle forze dell’ordine. Un altro fratello è già in stato di fermo a Tolosa.
 

Fatto esplodere il veicolo che appartiene all’uomo sospettato dell’attacco alla scuola ebraica, secondo quanto ha appreso il quotidiano Le Figaro. All’interno erano state ritrovate delle armi, fra cui un fucile mitragliatore.
 

SARKO' LO VUOLE VIVO E BLOCCA L'ASSALTO FINALE - Secondo radio Europe 1 sarebbe stato il presidente Nicolas Sarkozy in persona a bloccare l’assalto finale delle teste di cuoio francesi del RAID, allo scopo di ‘’prendere vivo’’ il sospetto killer di Tolosa.

Nicolas Sarkozy è intervenuto brevemente dall’Eliseo per congratularsi con la polizia francese e con tutti coloro che hanno contribuito alla rapida individuazione del presunto autore della strage di Tolosa, un’abnegazione “dovuta alle vittime di questo assassinio a sangue freddo”.

Il blitz delle forze speciali francesi è ancora in corso a Tolosa, dove un uomo di 24 anni di origine algerina e sedicente qaedista è accerchiato dalle teste di cuoio e ha detto di volersi arrendere nel pomeriggio. Il presidente ha quindi aggiunto che “il terrorismo non riuscirà a dividere la nostra comunità”. 

IL MINISTRO DEGLI INTERNI GUEANT: TRATTIAMO LA RESA - Da Tolosa, dove da questa notte è in corso un blitz delle forze speciali francesi, il ministro degli Interni Claude Gueant ha annunciato che l’uomo asserragliato all’interno di un appartamento ha detto di “essere un mujahedin” e di “aver voluto vendicare i bambini palestinesi”.

Il ministro degli Interni ha confermato che con l’uomo, il cui fratello è stato arrestato nel corso del raid, sono in corso trattative per convincerlo alla resa. Tre agenti sono rimasti feriti durante lo scontro a fuoco, ha detto il ministro.

Gueant ha spiegato che all’arrivo delle forze dell’ordine, l’uomo, un 24enne residente a Tolosa di origine algerina, ha sparato in direzione della porta.

Rivendica di essere un mujahedin, di appartenere ad al Qaeda, di aver voluto vendicare i bambini palestinesi e di aver attaccato l’esercito francese a causa della sua partecipazione alle missioni all’estero”, ha dichiarato Gueant.

PRENDEREMO IL TEMPO NECESSARIO PER CONVINCERLO AD ARRENDERSI SENZA VIOLENZA - Le forze dell’ordine che stanno trattando con il 24enne asserragliato in una casa a Tolosa e considerato il principale sospetto della strage della scuola ebraica contano su un esito positivo delle trattative. A renderlo noto una fonte della polizia citata dai media locali, che annuncia inoltre che le forze dell’ordine hanno intenzione di prendere tutto il tempo necessario per convincere l’uomo ad arrendersi senza violenza.

EVACUATO IL PALAZZO - E’ in corso l’evacuazione degli abitanti dal palazzo di Tolosa in cui la polizia sta accerchiando il presunto killer, che si definisce appartenente ad al Qaeda. Lo rivela la tv i-Telè. Sono arrivati negli ultimi minuti dei mezzi di Gaz de France per bloccare la fornitura di gas a tutta la zona ed evitare esplosioni devastanti.

CHIAMATA LA MADRE PER CONVINCERLO. I SERVIZI LO CONOSCEVANO - Il sospetto killer di Tolosa, accerchiato da stanotte dalla polizia, si proclama appartenente ad al Qaeda, ostile alla presenza dei militari francesi in Afghanistan e sostenitore della causa palestinese. L’uomo, che si farebbe chiamare ‘Mohamed’, è un francese di origini algerine, che ha trascorso diversi periodi nelle zone di guerra al confine pachistano-afghano.

‘’Rivendica di essere un mujaheddin - ha riferito il ministro dell’Interno, Claude Gueant - di appartenere ad al Qaeda e di aver voluto vendicare i bambini palestinesi, oltre che di avercela con l’esercito francese per i suoi interventi all’estero’’.

Sul posto è stata subito condotta sua madre, per cercare di farlo ragionare ma - dice sempre Gueant - ‘’lei stessa non ha voluto entrare in contatto con il figlio, affermando di non avere alcuna influenza su di lui’’.

I servizi conoscevano il sospetto perché faceva parte di ‘’quel gruppo di persone che fanno ritorno dalle zone di combattimento e che preoccupano sempre’’, dicono fonti dell’inchiesta. I servizi ritengono sempre possibile l’eventualità che queste persone - alcune decine nell’Europa occidentale - possano passare all’azione dopo il loro rientro. L’intervento, scattato alle 3:05 del mattino, era stato deciso in una riunione di lavoro ieri sera in Prefettura e minuziosamente preparato.

ERA GIA’ STATO ARRESTATO A KANDAHAR - Il sospetto degli omicidi di Tolosa, accerchiato da questa notte, era noto da tempo ai servizi di informazione francesi come persona vicina ai gruppi islamici più radicali e si faceva chiamare ‘’Mohamed’’, secondo fonti dell’inchiesta.

Le stesse fonti dicono che il giovane, 24 anni, era già stato arrestato a Kandahar, in Afghanistan. L’abitazione dell’uomo, al numero 17 della rue Sergent Vignè, sorge a soli 3 chilometri dalla scuola Ozar Hatorah in cui il killer ha compiuto la strage lunedì.

EVASE DA KANDAHAR CON I TALEBANI -  Il killer di Tolosa era evaso dalla prigione di Kandahar insieme a un gruppo di talebani. Lo riferisce il direttore della prigione della città afghana. L’uomo era stato arrestato con l’accusa di aver piazzato delle bombe a Kandahar. Prima della fuga, il killer era stato condannato a tre anni di galera.
 

TRADITO DAL COMPUTER DEL FRATELLO, VOLEVA LEVARE IL GPS DALLO SCOOTER - E’ stato grazie al computer e ai collegamenti internet del fratello che gli inquirenti francesi sono riusciti a risalire all’indirizzo del principale sospetto delle stragi di Tolosa e Montauban, in Francia. Lo riferiscono fonti vicine alle indagini.

Fra le piste prese in considerazione figurava quella di un appuntamento dato alla prima vittima del killer, in risposta a un annuncio su internet per la vendita di una moto. Vestito in abiti civili, il paracadutista Imad Ibn Ziaten, 30 anni, era stato ucciso con un colpo alla testa l’11 marzo a Tolosa.

In seguito, una volta scoperti gli spostamenti del killer su uno scooter, gli inquirenti si sono rivolti a un rivenditore di Yamaha TMax 530 della zona, che ha fornito un’informazione essenziale: “Qualcuno, pochi giorni prima, aveva chiesto come fare per disattivare il segnalatore”, quel microchip che consente di geolocalizzare gli spostamenti del veicolo.

OLTRE DUEMILA PERSONE IN ISRAELE AI FUNERALI DELLE VITTIME DELLA STRAGE - Oltre due mila persone stanno partecipando ai funerali delle quattro vittime della strage nella scuola Ozar Hatorah di Tolosa, nel più grande cimitero di Gerusalemme, L’Har Hamenouhot, nel quartiere di Givat Shaul. L’aereo che ha trasportato in Israele le salme del rabbino Yonatan Sandler, i figli Arieh(6 anni) e Gabriel (3 anni) e la bambina Miriam Monsonego (8 anni) è arrivato a Tel Aviv alle prime ore di oggi con a bordo il ministro degli Esteri francese Alain Juppè, accompagnato da circa 50 persone tra famiglia e amici delle vittime.

Hanno preso parte alla cerimonia anche il ministro israeliano degli Interni, Eli Yishai e vari ministri e personalità dello stato ebraico. Juppè ha detto di “essere venuto a nome del Presidente della repubblica e del Governo francese per condividere il dolore delle famiglie coinvolte”. Lunedì nella scuola di Ozar Hatorah - ha aggiunto - è stato versato il sangue dei nostri due Paesi”. Le salme delle vittime erano state trasportate martedì sera da Tolosa a Parigi, prima di partire all’alba per Israele.