ROMA, 18 marzo 2012 - In mattinata la Farnesina ha confermato il rapimento di due italiani in India da parte dei maoisti. Fin da ieri sera l’unità di crisi è stata in contatto con il console generale a Calcutta Joel Melchiori che si sta recando sul posto. La Farnesina ha preso subito i contatti con i familiari di Paolo Bosusco e Claudio Colangelo appena appresa la notizia del loro rapimento. Il ministero si mantiene in contatto continuo con i parenti dei due italiani, mentre l’ambasciatore italiano in India Giacomo Sanfelice ha attivato tutti i contatti con le autorità indiane.

RISCATTO E ULTIMATUM - I due italiani  sono stati rapiti nel distretto di Kandhamal mentre, hanno affermato i ribelli in un messaggio audio fatto avere ai media locali, scattavano fotografie ad alcune donne in riva a un fiume. Sarebbe stato chiesto un riscatto e fissato a oggi un ultimatum. Tra le richieste vi è il rilascio di prigionieri politici e l’arresto dell’operazione Greenhunt, lanciata nel novembre del 2009 dal governo indiano contro i ribelli maoisti Naxaliti.

E’ la prima volta che i maoisti dell’Orissa sequestrano stranieri. In risposta all’offensiva delle forze di New Delhi, i maoisti Naxaliti hanno effettuato alcuni attacchi: il 15 febbraio 2010 assaltarono un campo di addestramento della polizia nel Bengala occidentale uccidendo almeno 25 agenti; il 6 aprile del 2010 massacrarono 75 poliziotti in un agguato nella giugnla; il 29 giugno 2010 i maoisti eliminarono 26 agenti nello Stato di Chattirgash

TRATTATIVA IN CORSO - "L’offerta pubblica di trattativa" proposta dalle autorità dello Stato di Orissa ai maoisti, risponde in parte alle richieste dei ribelli e di fatto sospende l’ultimatum fissato per questa sera. Lo ha detto l’ambasciatore italiano a Nuova Delhi, Giacomo Sanfelice, parlando con Sky TG24. "Ho chiesto rassicurazioni al chief minister - l’autorità più alta dello Stato dell’Orissa - Mi ha detto che ritengono, come avvenuto in passato, che l’offerta pubblica di trattativa, l’invito al negoziato, di fatto risponde all’ultimatum che è stato fissato dai maoisti e quindi la scadenza viene rinviata", ha spiegato il diplomatico.

I RAPITORI: "NON FAREMO LORO DEL MALE" - I maoisti hanno detto di non avere intenzione di far loro del male. Lo hanno rivelato oggi, citati dai media indiani, Santosh Moharana e Kartik Parida i due indiani di Puri che in un primo tempo erano stati sequestrati insieme agli italiani ma che poi sono stati rilasciati ieri sera. I media indiani riferiscono che Moharana e Parida hanno detto al Vice Ispettore Generale R.K.Sharma che i maoisti hanno assicurato loro che "non avrebbero maltrattato fisicamente i due italiani".

"TRATTANO LE POPOLAZIONI LOCALI COME SCIMMIE" - "Abbiamo arrestato due turisti italiani che, come centinaia di turisti stranieri, trattano le popolazioni locali come scimmie", dicono i guerriglieri maoisti nell’audiomessaggio, pubblicato dalla tv indiana Ndtv, in cui rivendicano il sequestro. I turisti stranieri, proseguono i rapitori dei tuoi italiani, considerano le popolazioni locali come "fenomeni da baraccone. Questo è contro l’umanità e vogliamo che la gente in massa si ribelli contro ciò".

CHI E' COLANGELO - Un 'medico missionario' impegnato in progetti internazionali, per affrontare e sensibilizzare i problemi legati a situazioni di povertà. Una persona amata da tutti, sia professionalmente "per il suo impegno sociale", sia umanamente. E' così che viene descritto dai suoi colleghi Claudio Colangelo. Sessantuno anni, sposato con una figlia di 32 anni e un figlio di 35 anni, è un medico che lavora in un istituto di ricerca a Roma. Tra le sue missioni, un progetto di spedizione medica nell’Amazzonia peruviana per l''Istituto internazionale di scienze mediche antropologiche e sociali'. Colangelo si era rivolto a Bosusco per il viaggio in India proprio per la sua passione per la cultura delle tribù primitive. I due erano partiti il 12 marzo da Puri per un trekking di cinque giorni tra le foreste della regione.

CHI E' BOSUSCO - Paolo Bosusco ha 54 anni e, quando è in Italia, vive a Condove (Torino) in una casetta della borgata montana di Pralesio. Da novembre a giugno, invece, lavora, dalla città indiana di Puri, con un’agenzia di viaggi online, l’Orissa Adventurous Trekking, specializzata in escursioni presso le tribù primitive della regione.

IL PADRE DI BOSUSCO - A informare il padre di Paolo Bosusco sono stati i carabinieri. Azelio Bosusco è molto anziano e ha difficoltà di udito, ma la badante conferma la visita dei militari con la brutta notizia. "Sono disperato, mi chiedo ancora se quello che è successo a mio figlio è vero o no", ha detto l'89enne Azeglio Bosusco. "Ho appreso del rapimento dal telegiornale - ha detto poi - e ho capito che poteva trattarsi di mio figlio". La conferma è arrivata quando i Carabinieri hanno informato l’anziano e sua figlia Vanna, di 55 anni. "Aspettavo che mio figlio tornasse la prossima estate - ha aggiunto - per poter andare con lui nella casa in montagna, come facciamo ogni anno. Mi racconta spesso - ha aggiunto - delle sue avventure in India, della giungla e della natura di quel posto. Adesso - conclude - spero soltanto che torni sano e salvo".

L'INCHIESTA A ROMA - La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di inchiesta sul rapimento degli italiani in India. Il reato ipotizzato è quello di sequestro con finalità di terrorismo. Il pm Erminio Amelio ha delegato accertamenti al Ros dei carabinieri ed è in attesa di comunicazioni ufficiali dalla Farnesina.