NEW YORK, 6 marzo 2012 – Dalla First Lady americana Michelle Obama al sindaco della Grande Mela Michael Bloomberg, spopola negli Usa la lotta contro l’obesita’. Se si vuole vincere la battaglia e’ necessario insegnare, soprattutto ai piu’ giovani, ad abbandonare il cibo spazzatura e imparare a mangiare meglio. Spesso tuttavia i tentativi delle scuole di promuovere diete salutiste falliscono miseramente, scontrandosi con la reticenza degli alunni a consumare pesce, frutta e verdura al posto di panini ipercalorici e merendine.

Per promuovere la cultura del mangiare sano lo Iace (Italian American Committee on Education) con la sponsorizzazione di Barilla, azienda parmigiana regina della pasta, ha organizzato presso l’Istituto Culinario Internazionale di New York una serie di corsi di cucina per i piu’ giovani. Obiettivo? Far si’ che gli allievi, dai 10 ai 15 anni di eta’, possano imparare sin da piccoli l’arte della buona tavola, ma anche a preparare cibi seplici, sani e gustosi. Il tutto apprendendo la lingua italiana. In cattedra e’ salito lo chef Cesare Casella, preside della facolta’ di studi italiani presso il Culinary Center e patron della Salumeria Rosi, storica salumeria-ristorante dell’Upper West Side. Ognuna delle sei sessioni, a cui partecipano 70 allievi ciascuna, sono tenute in italiano e inglese dai maestri dei fornelli istruttori del centro.

“Vogliamo coinvolgere i ragazzi in questa iniziativa per insegnare loro a cucinare sano e a parlare la nostra lingua - ha spiegato il presidente dello Iace Berardo Paradiso durante la presentazione del progetto - La settimana prossima invece li porteremo a teatro: ogni anno puntiamo ad avvicinare circa 2 mila studenti americani alla nostra cultura tramite la musica lirica. E tra un mese visiteranno lo showroom della Ferrari”. L’iniziativa sta molto a cuore anche al Console Generale a New York Natalia Quintavalle. “Gli italiani sono associati all’idea della dieta mediterranea – ha detto la Quintavalle – Il nostro cibo è un tema importante perchè nutre bene il corpo, il cervello e lo spirito. Questa iniziativa ci sta molto a cuore perche’ costituisce un modo di imparare a mangiare sano in modo divertente e interessante, apprendendo qualcosa di più della nostra cultura e della nostra lingua".