Londra, 22 luglio 2011 - Il gruppo  Ansar al-Jihad al-Alami ha diffuso un messaggio sul forum jihadista ‘Shmukh’ in cui parla degli attentati ad Oslo come ritorsione alla presenza della Norvegia in Afghanistan e agli "insulti" al profeta Maometto. Lo riferisce il quotidiano britannico Telegraph. "Dall’attentato a Stoccolma, avevamo avvertito che vi sarebbero state altre operazioni", si legge nel messaggio.

 

Gli attentati avvenuti a Oslo sono "solo l’inizio", recita un passaggio della rivendicazione. "E’ giunto all’Europa un altro messaggio dai mujaheddin" che non rimarranno "con le mani in tasca" davanti alla "guerra" degli Occidentali "contro l’Islam e i musulmani".

 

"Dopo la battaglia di Stoccolma avevamo minacciato di condurre ulteriori operazioni” e “avevamo invitato gli stati europei a ritirare i loro eserciti dalle terre afghane", afferma al-Nasir, che lancia un ulteriore avvertimento agli "europei: eseguite le richieste dei mujaheddin poiché ciò che avete visto è solo l’inizio. Verranno attacchi ben più grandi".

 

Nello stile ambiguo tipico dei gruppi jihadisti, Ansar Jihad al-Alami ha però successivamente smentito di aver a che fare con gli attentati a Oslo, aggiungendo in modo sibillino che "coloro che hanno per davvero sferrato gli attacchi devono essere sicuramente noti a tutti".

 

I DUBBI DELLA POLIZIA - La polizia, dal canto suo, non esclude che i due attacchi siano opera della stessa mano, ma - secondo l’agenzia di stampa Ntb - non pensa che dietro ci sia una matrice terroristica internazionale. Secondo ‘Nationen’, gli investigatori credono si sia trattato di un attacco all’attuale sistema politico nazionale.

 

Anche il primo ministro Jens Stoltenberg non ha voluto commentare la rivendicazione, confermando invece che l'uomo arrestato sull'isola di Utoya è un norvegese.