NEW YORK, 23 novembre 2010 – Nel mondo una donna su tre, almeno una volta nella vita e’ stata violentata, aggredita o obbligata ad avere relazioni sessuali. All’Onu si celebra la ‘Giornata Internazionale contro la Violenza su Donne e Bambine’, ma per il segretario generale Ban Ki-moon e’ molto piu’ di una commemorazione. “E’ una chiamata globale all’azione, rivolta non solo ai governi e alle organizzazioni internazionali, ma anche ai leader del settore privato – ha detto Ban - I businessman che orientano le dinamiche nel mondo del lavoro hanno un ruolo fondamentale nella battaglia contro le violenze a cui ogni giorno sono sottoposte milioni di donne e bambine”.

Dal 2008, ‘UNiTE’, la campagna lanciata delle Nazioni Unite in difesa dei diritti del genere femminile, punta ad aumentare l’attenzione dell’opinione pubblica su un’emergenza sociale spesso sottovalutata, ma che rappresenta una delle piu’ diffuse violazioni contro i diritti umani. Il segretario generale dell’Onu ha sottolineato la necessita’ di incrementare le risorse del Fondo creato dal Palazzo di Vetro contro tutte le forme di violenza alle donne.

“Vogliamo raccogliere 500 milioni di dollari entro il 2015 - ha aggiunto Ban Ki-moon- e’ un traguardo fondamentale per supportare l’introduzione di progetti innovativi e realmente efficaci. Stiamo parlando di un crimine che lede la dignita’ delle persone e non puo’ essere giustificato in nessuna delle sue manifestazioni”.

L’appello che l’Onu lancia al resto del mondo e’ per un impegno serio e costante da parte di tutti, per un piano d’intervento a livello locale, nazionale e internazionale, rivolto da un lato all’attuazione del principio della parita’ di trattamento tra uomini e donne sul lavoro e dall’altro all’introduzione di politiche di prevenzione delle molestie sessuali.

“Stiamo lavorando molto per unire gli sforzi di governi, organizzazioni umanitarie, leader del settore privato e societa’ civile - ha spiegato Michelle Bachelet, l’ex presidente cileno ora alla guida dell’agenzia ‘UN Women’ - Queste violenze fisiche e mentali sono perpetrate nelle metropoli come nelle campagne, in situazioni di conflitto e di pace, dai propri partner o da persone estranee”. L’Onu sta intervenendo attivamente in 124 paesi, perche’ secondo la Bachelet e’ fondamentale “lavorare anche a livello nazionale, educando le nuove generazioni alla cultura del rispetto”.