{{IMG_SX}}Manila, 22 giugno 2008 - E' di almeno centotrentasette morti accertati e centinaia di dispersi, fra i quali si contano più di 700 persone che viaggiavano a bordo del traghetto "Principessa delle Stelle" naufragato ieri, l'ultimo bilancio ufficiale dovuto al tifone Fengshen, che ha colpito le Filippine sabato scorso. Lo ha dichiarato oggi il capo della Croce Rossa locale, il senatore Richard Gordon, dopo aver rivisto al ribasso il numero delle vittime per via di precedenti conteggi errati.


Il bilancio si basa sulle notizie provenienti dai diversi membri del suo staff impegnati nelle attività di soccorso. Gordon ha anche annunciato di aver chiesto alle autorità americane il loro aiuto per trovare eventuali altre persone mancanti all'appello.
 

Più di ventiquattro ore dopo l'ultimo contatto radio, una nave da soccorso è riuscita a raggiungere il traghetto, nonostante le onde altissime, travolto ieri a largo dell'isola di Sibuyan, nella provincia di Romblon. Prima della sciagura, a bordo della nave si trovavano 626 passeggeri e 121 membri di equipaggio. Quattro i sopravvissuti che sono riusciti a raggiungere la riva, secondo i quali centinaia di persone sono rimaste intrappolate all'interno del traghetto. "Penso che ora siano tutti morti" ha detto Reynato Lanoria, uno dei quattro sopravvissuti alla radio Dzmm dopo aver raggiunto la riva grazie ad una imbarcazione di salvataggio.


Alcune persone sono state segnalate a Mabini, sull'isola di Sibuyan, dove sono state inviate le forze dell'ordine. Secondo il sindaco della cittadina, Nanette Tansingco, tutte le strade che portano al villaggio rimangono però bloccate da alberi sradicati, mentre si richiedono viveri, medicine e grandi quantità di formol in previsione dei tanti decessi.
"I soccorritori stanno studiando la direzione delle onde per determinare le zone dove procedere alla ricerca dei possibili sopravvissuti" ha anche reso noto il portavoce della Guardia costiera, Arman Balilo, mentre alcuni abitanti di Mabini hanno già scoperto i corpi di sei persone sulla riva, vicino a scarpe di bambini e giubbotti di salvataggio.
 

 

La presidente delle Filippine, Gloria Macapagal Arroyo, in visita da ieri negli Stati Uniti, ha rimproverato i responsabili della Guardia costiera, nel corso di una conferenza stampa trasmessa via radio, per aver autorizzato il traghetto a lasciare Manila venerdì, nonostante le pessime previsioni del tempo.
 

Al termine della recita dell'Angelus in piazza San Pietro, il papa Benedetto XVI ha ricordato oggi le vittime del tifone assicurando la sua "vicinanza spirituale alle popolazioni delle isole colpite dal tifone" ed elevando "una speciale preghiera al Signore per le vittime di questa nuova tragedia del mare, in cui pare siano coinvolti anche numerosi bambini".
 

Secondo il governatore della provincia di Iloilo (centro), Neil Tupaz, sull'insieme delle persone decedute, 59 sarebbero annegate in questa zona. "Praticamente tutte le città sono coperte dall'acqua e sembra di vedere un oceano" ha detto Tupaz, aggiungendo che su 1,7 milioni di persone che abitano la provincia, sono in migliaia quelli che non sanno più dove andare.
"Nella provincia di Maguindanao (sud), almeno quattordici persone sono annegate a causa di inondazioni lampo" ha anche precisato Norie Unas, amministratore della provincia dove sarebbero tuttora scomparse cinque persone.


Accompagnato da venti che hanno soffiato tra i 120 e i 150 chilometri ora, il tifone ha cambiato direzione verso il nord-ovest del Paese dove ha anche toccato Manila all'alba. Per via delle forti piogge che si sono abbattute sulla capitale, numerose arterie sono state inondate, molti semafori sono andati in tilt, tanti i black out mentre molti voli sono stati annullati.