{{IMG_SX}}Washington, 19 giugno 2008 - Trecento arresti circa, che hanno portato dietro le sbarre anche due ex gestori di hedge fund di Bear Stearns, con l'accusa di aver commesso reati di frode legati ai mutui. Ad annunciarlo è stata l'Fbi, precisando che dei 300 arresti, 50 sono stati effettuati soltanto negli ultimi giorni.

Motivo della maxi retata i ripetuti reati che si sarebbero tradotti, stando a quanto hanno reso noto le autorità Usa, in più di un miliardo di dollari di perdite per i cittadini americani, sia proprietari di case che clienti di società finanziarie.

L'attesa ora è per la conferenza stampa che è stata indetta dal dipartimento di Giustizia Usa e dall'Fbi nel pomeriggio, a Washington. A parlare alle ore 13.15, le 19.15 ora italiana, saranno in particolare il numero uno dell'Fbi Robert S. Mueller e il vice ministro della Giustizia Usa, Mark R. Filip.

Nel caso specifico di Bear Stearns, a essere arrestati sono stati Matthew Tannin e Ralph Cioffi, prelevati dalle autorità nelle loro rispettive abitazioni del New Jersey e della città di New York. I due sono stati i primi a essere incriminati in relazione alla crisi subprime.

Sempre in mattinata, è arrivata oggi anche la decisione della Sec di denunciare i due con una causa depositata alla corte federale di Brroklyn. Secondo l'accusa, i due gestori, nei primi cinque mesi del 2007, hanno "ingannato i loro investitori, così come i clienti istituzionali dei fondi, nel nascondere in modo fraudolento i gravi problemi" dei fondi stessi.

In particolare, sempre nel caso di Bear Stearns, Cioffi avrebbe ritirato 2 milioni di dollari di propri soldi investiti da uno degli hedge fund della banca d'affari, senza rivelare ai suoi clienti di aver preso la decisione di ridurre la propria esposizione verso gli strumenti legati ai mutui.