{{IMG_SX}} Roma, 19 giugno 2008 - Dublino avrà tempo fino al Consiglio europeo di ottobre per proporre una soluzione per uscire dall'impasse creato dalla bocciatira del Trattato di Lisbona nel referendum irlandese. L'indicazione è arrivata dal presidente della Commissione europea, Josè Manuel Durao Barroso, al termine di un incontro a Bruxelles con il premier irlandese, Brian Cowen, e a poche ore dall'inizio del Consiglio europeo.

 

La Commissione "ha accettato pienamente la richiesta irlandese di prendere tempo per decidere come reagire e fare una proposta sui prossimi passi -  ha spiegato Barroso - abbiamo concordato che la riunione del Consiglio europeo di ottobre sarà l'occasione appropriata per ulteriori discussioni sul tema". Inoltre, ha proseguito il capo dell'esecutivo comunitario, "siamo convinti della necessità di trovare il modo per andare avanti l'Europa insieme e uniti".

 

Il no ad un'Europa a due velocità è stato ribadito anche dal cancelliere tedesco Angela Merkel, secondo cui "la compattezza dell'Europa non è fine a sè stessa, ma un bene prezioso".
Inoltre, ha sottolineato Barroso, "sarà molto difficile ottenere modifiche istituzionali sul testo del Trattato di Lisbona come è stato approvato, perchè questo testo è stato negoziato a lungo da 27 Stati membri, inclusa l'Irlanda"


Secondo il presidente del Consiglio, Silvio Bersluconi, "l'Europa ha bisogno di un drizzone per avere maggiore concretezza e sul Trattato si è verificato ciò che si temeva perchè l'Europa non incontra le simpatie dei cittadini perchè è l'Europa della burocrazia e non della gente". Presto, ha assicurato il premier, "avremo 26 Stati che lo approveranno e l'Irlanda dovrà dare la sua soluzione alternativa". Da parte sua il ministro degli Esteri Franco Frattini ha auspicato che il Parlamento italiano "continui a discutere e ratifichi il Trattato prima delle ferie perchè questo sarebbe un segnale politico".