{{IMG_SX}}Gerusalemme, 11 giugno 2008 - Il governo israeliano ha deciso di non lanciare per il momento una massiccia offensiva contro i miliziani di Hamas nella Striscia di Gaza, per dare la possibilità ai mediatori egiziani di condurre in porto un accordo per il cessate il fuoco nel territorio palestinese. Lo ha detto oggi il portavoce del governo Mark Regev.


Ieri Olmert ha incontrato i ministri della Difesa e degli Esteri, Ehud Barak e Tzipi Livni, per decidere se lanciare o meno una vasta offensiva militare contro i gruppi palestinesi che sparano quotidianamente razzi Qassam contro il sud di Israele. Il portavoce ha precisato che l'esercito continuerà comunque a prepararsi per farsi trovare nel caso dovessero fallire i colloqui per il cessate il fuoco, svolti sotto la mediazione del Cairo.

 

HAMAS NON CI CREDE
Per Hamas "non è serio" l'annuncio di Israele di voler concedere tempo ai negoziatori egiziani per trovare un accordo di tregua nella Striscia di Gaza. Il movimento islamista palestinese ritiene infatti che l'esercito israeliano si stia apprestando a lanciare una massiccia offensiva nel territorio palestinese.
"L'annuncio israeliano non è serio perché l'occupante israeliano prosegue la sua aggressione quotidiana contro il nostro popolo, che ha avuto sei martiri in 24 ore. Ponendo delle condizioni l'occupante mette degli ostacoli" per il raggiungimento della tregua, ha detto all'Afp il portavoce di Hamas Sami Abu Zouhri. "L'occupante israeliano dice apertamente che sta preparando una vasta operazione a Gaza, e questo dimostra che le sue dichiarazioni sulla tregua non sono né realistiche né serie", ha aggiunto.

Continuano comunque le violenze. Oggi tre palestinesi, tra cui una bambina di dieci anni, sono rimasti uccisi in operazioni israeliane, mentre un israeliano è rimasto ferito per un colpo di mortaio sparato da miliziani palestinesi contro il kibbutz di Nir Oz.

 

 

KADIMA, CRISI INTERNA
Ehud Olmert è pronto a un passo indietro
. Il primo ministro israeliano, travolto dall'ultimo scandalo giudiziario e sempre più isolato anche all'interno del suo partito, ha dato oggi istruzioni a due dirigenti della sua formazione politica di avviare il processo per tenere, appena possibile, le primarie che decideranno il nome del suo successore alla guida di Kadima. Lo scrive l'edizione online di Haaretz, riferendo l'esito dell'incontro avuto da Olmert con Tzachi Hanegbi e Eli Aflalo (il primo è il responsabile organizzativo di Kadima, l'altro il capogruppo in Parlamento).


Salvo accelerazione, secondo Haaretz il nuovo leader del partito verrà nominato a settembre. In tempo per eventuali e sempre più probabili elezioni anticipate, che gli esponenti politici e gli osservatori prevedono si terranno a settembre. In lizza per prendere il posto di Olmert ci sono quattro attuali ministri: Tzipi Livni (Esteri), Shaul Mofaz (Trasporti), Meir Sheetrit (Interno) e Avi Dichter (Sicurezza pubblica).