{{IMG_SX}}Roma, 27 maggio 2008 - Numerosi bambini nelle zone di guerra o di crisi hanno subìto violenze, soprattutto sessuali, da parte di coloro che sono stati mandati là per aiutarli, operatori umanitari e peacekeeper. E' la terribile denuncia dell'organizzazione umanitaria britannica 'Save the Children', che dopo aver effettuato alcune ricerche in Costa d'Avorio, Sudan e Haiti, auspica la creazione di un organismo internazionale di controllo ad hoc. Il rapporto di Save the Children è stato consegnato alle Nazioni unite.

 

L'aspetto più scioccante, riferisce 'Save the Children', è che la gran parte di questi abusi sessuali restano segreti e quindi anche impuniti, dato anche il timore dei bambini di denunciarli. Una ragazzina di 13 anni ha raccontanto alla Bbc come un gruppo di 10 peacekeeper dell'Onu l'ha violentata in un campo vicino la sua casa, abbandonandola a terra sanguinante e terrorizzata. Nessuna sanzione è stata comminata ai soldati.

 

Heather Kerr, direttore dell'associazione in Costa d'Avorio, ha detto che finora è stato fatto troppo poco per aiutare le vittime. "Sicuramente si tratta di gruppi minoritari che sfruttano il loro potere per abusare sessualmente dei bambini e questi non hanno il coraggio per riferire quello che accade. Subiscono in silenzio gli abusi". Sebbene la comunità internazionale abbia promesso una politica di tolleranza zero verso gli abusi su minori, l'annuncio non è stato seguito da fatti concreti.