{{IMG_SX}}Naypydaw, 23 maggio 2008 - La giunta militare birmana ha accettato di far entrare nel paese tutti gli operatori umanitari stranieri. Lo ha affermato il Segretario Generale dell'Onu Ban Ki-moon.

 

La Birmania ha accettato di lasciar entrare nel paese tutti gli operatori umanitari per aiutare le vittime del ciclone Nargis. Lo ha annunciato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, dopo un incontro di due ore avuto oggi con il numero uno della giunta militare birmana, il generalissimo Than Shwe, nella nuova capitale Naypyidaw.
 

Il generale Than Shwe è d'accordo "per permettere" l'entrata di "tutti gli operatori umanitari" qualsiasi sia la loro nazionalità", ha detto Ban ai giornalisti. Finora il regime birmano si era rifiutato di far entrare in maniera libera sia aiuti che esperti internazionali.

 

SABATO SI VOTA NELLE ZONE DISASTRATE DAL CICLONE NARGIS 

 

Non si fanno troppe illusioni i birmani delle cone devastate dal ciclone Nargis che sabato voteranno per il referendum costituzionale. La giunta militare ha annunciato che il 92,4% dei birmani ha già approvato la nuova Costituzione. Il 10, maggio, infatti, nel resto del paese si è già votato. Ad essere state escluse sono state le 47 municipalità direttamente colpite dalla catastrofe (133.600 tra morti e dispersi, 2,4 milioni di feriti).
 

Circa cinque milioni di elettori sono chiamati a votare sabato in sette municipalità del delta dell'Irrawaddy (sud-ovest), zona interamente allagat dal ciclone del 2 maggio, e nelle altre 40 municipalità vicino a Rangoon, la capitale. "Voteremo sì perché se votiamo no le autorità lo verranno sapere e non vogliamo problemi", è l'opinione più diffusa tra i birmani.
 

Nella versione della giunta, l'approvazione della Carta fondamentale permetterà un progressivo trasferimento del potere ai civili ed "elezioni multipartitiche" nel 2010. Il principale partito dell'opposizione, la Lega nazionale per la democrazia del Premio Nobel Aung San Suu Kyi, ha definito "completamente falsi" i risultati del referendum e afferma che nella nuova Costituzione viene solo confermato il monopolio del potere da parte dei generali.
 

Ieri il governo birmano, più preoccupato dall'organizzazione del referendum che dall'aiuto ai sinistrati, ha cominciato a scacciarli dai loro rifugi precari per far piazza pulita in vista dell'organizzazione dei seggi elettorali nelle scuole.