{{IMG_SX}}Beichuan (Cina), 19 maggio 2008 - Oltre 200 soccorritori sono stati travolti e uccisi da un fiume di fango nella provincia di Sichuan, nel nordovest della Cina, devastata dal terremoto. Lo ha riferito l'agenzia 'Xinhuà.

E continua a salire a dismisura il bilancio delle vittime, che tra morti, dispersi e persone intrappolate sotto le macerie sarebbero oltre 71.000. Lo ha riferito oggi il più alto responsabile della provincia, Liu Qibao.
 

 

Due donne sono state salvate dopo essere rimaste per quasi una settimana intrappolate sotto le macerie delle case crollate per il terremoto che ha devastato la Cina sudoccidentale. Lo riferisce l'agenzia ufficiale cinese Xinhua.


E a una settimana dal devastante sisma che ha messo in ginocchio l'area sud-occidentale del Paese, la Cina si ferma in segno di lutto e piange le sue vittime. Bandiere a mezz'asta, stop al tour della torcia olimpica, borse chiuse; e alle 14:28 del pomeriggio (le 08:28 in Italia) -quando sarà una settimana esatta dal sisma- il Paese intero si fermerà in silenzio per tre minuti, in ricordo delle vittime (ormai oltre 32.000 quelle accertate, 50.000 quelle previste). E con una solenne cerimonia telestrasmessa in diretta, i soldati cinesi innalzeranno come ogni giorno la bandiera nella piazza di Tiananmen e poi l'abbasseranno a mezz'asta. Bandiere a mezz'asta anche a Hong Kong e nelle ambasciate cinesi all'estero.


Il governo ha decretato tre giorni di lutto nazionale. Il percorso della torcia, che oggi doveva raggiungere la città di Jiazing, nella provincia orientale di Zhehiang, per continuare domani e dopo, giorni 20 e 21, a Shanghai, sarà rimandato fino a giovedì. Chiuse anche le borse di Shanghai e Shenzen e i future sulle materie prime a Shanghai, Zhengzhou e Daliaran sospenderanno temporaneamente le contrattazioni alle 2:28 del pomeriggio.
 

 

E mentre il governo ha corretto la misurazione della magnitudo del terremoto che ha sconvolto la provincia del Sichuan (non più 7,8 gradi della scala aperta di Richter, ma 8 gradi), ancora si trovano persone vive sotto le macerie: due donne (una 61enne nella contea di Beichuan e l'altra, 50enne, nella città di Deyang) sono estratte ancora in vita dopo quasi una settimana dal sisma.


Intanto adesso il Paese fronteggia il rischio epidemia:
il ministro della sanità ha detto che finora non si sono registrati focolai ma gli sforzi si concentrano su un piano di disinfestazione a tappeto. Nella zona, oltre a 200.000 tra militari e poliziotti, lavorano 37.000 membri del personale sanitario tutto cinese; e da venerdì, quattro giorni dopo la tragedia, sono arrivate anche le equipe d'emergenza inviati da Giappone, Singapore, Corea del Sud e Russia, che hanno sofisticate tecnologie per la ricerca delle persone sepolte vive. Ieri sono arrivati in Cina anche gli aiuti umanitari disposti dal governo italiano.


Ma le piogge annunciate per questa settimana dal servizio meteorologico nazionale potrebbero complicare le operazioni di soccorso. Oggi il presidente Hu Jintao, ha visitato la località di Shifang, la quarta in cui si reca da quando venerdì è arrivato nella zona del diasastro, dando il cambio al premier Wen Jiabao, rientrato a Pechino per coordinare le operazioni di soccorso.