{{IMG_SX}}Bangkok, 9 maggio 2008 - Le Nazioni Unite hanno annunciato la sospensione dell'invio di altri aiuti umanitari destinati all'ex Birmania colpita dall'uragano Nargis, denunciando come i soccorsi finora arrivati siano stati "confiscati" dalla Giunta militare. "Non abbiamo altra scelta", ha spiegato da Bangkok il portavoce del Pam (Il Programma alimentare dell'Onu) Paul Risley.

 

Il segretario di Stato aggiunto Usa, John Negroponte, ha sollecitato la giunta militare birmana ''ad aprire le porte'' agli operatori umanitari per poter portare aiuti e soccorso alle popolazioni. ''Invitiamo le autorità birmane ad aprire le porte al generoso contributo della comunità internazionale per alleviare le sofferenze disastrose del loro stesso popolo'', ha spiegato il numero due della diplomazia americana da Tokyo dove è in visita.


La Birmania è ''in una situazione disperata e gli Stati Uniti come il Giappone vogliono portare aiuti umanitari'', afferma Negroponte al termine del suo incontro con il ministro giapponese degli Affari esteri, Masahiko Komura.
''Almeno finora, è stato difficile ottenere il necessario supporto per gli aiuti. Siamo entrambi preoccupati per questo'', aggiunge il numero due del Dipartimento di Stato.


Secondo gli ultimi risultati ufficiali disponibili, Nargis ha devastato lo scorso fine settimana gran parte del sud della Birmania mietendo quasi 23.000 vittime e facendo più di 42.000 dispersi. In totale sono un milione e mezzo le persone "gravemente colpite" dal disastro, ma la giunta birmana ha chiuso le frontiere e vietato l'ingresso alle squadre di soccorso e ai giornalisti provenienti da paesi stranieri.