Roma, 6 maggio 2008 - Il padre-mostro Josef Fritzl avrebbe avuto a disposizione una seconda "schiava del sesso" nella prigione-bunker: avrebbe abusato anche della sua figlia-nipote 19enne Kerstin, oggi in fin di vita all'ospedale di Amstetten, in Austria, dopo aver perso interesse nella figlia Elisabeth, nel frattempo invecchiata, che stuprava da quando lei aveva 12 anni.


Gli inquirenti - scrive oggi il tabloid britannico "The Sun" - temono che il 73enne ingegnere austriaco avesse iniziato a vessare la figlia-nipote più grande, nata dal rapporto incestuoso con Elisabeth, figlia di Fritzl e della moglie Rosemarie, rinchiusa per 24 anni nello scantinato della casa Fritzl.

Per adesso tuttavia non è possibile interrogare la 19enne, perchè in coma indotto dal suo ricovero. Le sue condizioni rimangono gravi, ma in leggero miglioramento: "Non si trova più in pericolo di morte", ha annunciato ieri Albert Reiter, direttore dell'ospedale locale, dove la ragazza è stata ricoverata il 19 aprile in condizioni critiche. "Il suo stato rimane preoccupante e dovrà rimanere per una durata indeterminata in coma indotto con assistenza respiratoria", ha precisato Reiter, secondo il quale la vittima soffre di "spasmofilia acuta", una patologia molto complessa.