{{IMG_SX}}Washington, 3 maggio 2008 - A meno di tre settimane dal via libera all'iniezione letale stabilito dalla Corte Suprema, si prospetta un'ondata di esecuzioni capitali negli Stati Uniti. Il primo sarà William Lynd, 53 anni, condannato per il brutale assassinio della fidanzata e di un'altra donna nel 1988, che verrà giustiziato il 6 maggio in Georgia. Altre 13 esecuzioni sono state già fissate entro ottobre, e presto ve ne saranno di nuove, compresa probabilmente quella di Jack Harry Smith, a 70 anni il più anziano detenuto nel braccio della morte.


Ma il ritorno del boia negli Stati Uniti - dopo sette mesi di moratoria di fatto in attesa della sentenza della Corte - è destinato a riprire il dibattito sulla pena capitale, anche se il 16 aprile i Supremi Giudici hanno ritenuto che il metodo dell'iniezione letale non sia da ritenersi crudele e quindi contrario alla costituzione.

 

"Quando la gente si confronterà con una nuova ondata di esecuzioni, si chiederà non solo in che modo avvengono ma anche se la persone devono essere condannate a morte", commenta sul New York Times James Acker, storico della pena capitale alla università di Albany.


ERRORI GIUDIZIARI

A fomentare i dubbi sono anche alcuni clamorosi errori giudiziari: ieri in North Carolina è stato scarcerato Levon Jones condannato a morte per omicidio nel 1993. Nel 2006 un giudice aveva ordinato la riapertura del processo riconoscendo che Jones non aveva avuto un'adeguata difesa e ora la principale testimone d'accusa ha ritrattato. 

 Due giorni fa, grazie ad un test del Dna, è stato scarcerato in Texas James Woodard, da 27 anni in attesa di esecuzione per un assassinio che non aveva commesso.

 


GLI STATI DOVE OPERA IL BOIA

Dopo la Georgia, la successiva esecuzione è fissata in Virginia il 27 maggio, per Kevin Green. Altri tre detenuti in questi stato verranno giustiziati fra giugno e luglio. In Texas la prima condanna a morte eseguita sarà quella di Derrick Sonnier, 40 anni, il prossimo 3 giugno, e ne seguiranno altre quattro entro il 20 agosto.

In Louisiana sono state decise due esecuzioni per il 15 luglio, fra cui quella dell'ex poliziotta Antoinette Frank, condannata per una rapina a New Orleans in cui uccise un collega e altre due persone. Altre esecuzioni sono state fissate in Oklahoma.

 

IN ATTESA DELLA MORTE

Secondo il Death Penalty Information Center, un gruppo anti pena di morte, negli Stati Uniti vi sono attualmente 3.263 persone condannate alla pena capitale. La maggior parte non ha esaurito tutti i ricorsi possibili, ma si ritiene che nei prossimi mesi verranno fissate le date per decine di esecuzioni. Il 70enne Smith, che ha perso in febbraio un appello davanti alla Corte Suprema, si dice rassegnato ad essere fra i prossimi.

Condannato a morte 30 anni fa per un omicidio durante una rapina che sostiene di non aver commesso, è rinchiuso nel braccio della morte del carcere texano di Huntsville e viene condotto in parlatorio su una sedia a rotelle.