{{IMG_SX}}El-Arish, 1 maggio 2008 - Sale ad almeno nove morti e 28 feriti il bilancio delle vittime dell'incidente di stamattina nel deserto del Sinai. Un pullman, partito dalla località balneare di Sharm El-Sheikh con a bordo una quarantina di turisti e diretto al Cairo, si è ribaltato su una curva e ha preso fuoco vicino ad Abu Zenima, circa 70 chilometri a sudest del Canale di Suez, come riferisce Said Issa, responsabile dei servizi di soccorso. La Farnesina ha confermato il coinvolgimento di due italiani, che risultano feriti "in maniera non grave" e sono sottoposti a controlli in ospedale. I due italiani, Diana Argentieri, 27 anni, di S. Salvo, e Pietro D'Ovidio, 34 anni, di Cupello, (ambedue le localita' in provincia di Chieti) sono riusciti a saltare fuori dal veicolo prima che prendesse fuoco ed esplodesse.


La Mena, agenzia di stato egiziana, precisa che i cadaveri carbonizzati sono stati trasferiti in una struttura locale e i sopravvissuti ricoverati in un ospedale più grande a Sharm El Sheikh. Diversi feriti hanno riportato gravi ustioni. Una fonte della sicurezza ha precisato la nazionalità dei feriti: oltre ai due italiani, 13 russi, quattro britannici, due canadesi, due romeni, un ucraino e quattro egiziani.
Fra i feriti del luogo, ci sono due poliziotti che erano addetti alla sicurezza del pullman. Per il momento non si conoscono le cause dell'incidente, anche se qualche fonte ha parlato dell'esplosione di un pneumatico mentre il veicolo viaggiava a una velocità elevata.

Uno dei sopravvissuti che era seduto al fianco dell'autista, l'egiziano Ali Haridi racconta che il pullman si è rovesciato ed era così disorientato che non può "nemmeno dire dove si trovasse il conducente". In Egitto incidenti simili sono frequenti soprattutto per guida veloce o sregolata, o le pessime condizioni delle strade. Stando alle statistiche più recenti, soltanto nel 2006 hanno perso la vita almeno 8mila persone.