{{IMG_SX}}Città del Vaticano, 30 aprile 2008 - Un appello affinchè Tareq Aziz non sia condannato a morte è stato affidato dall'arcivescovo caldeo di Kirkuk, monsignor Louis Sako ad AsiaNews, agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere e fatto suo dalla Radio Vaticana.

"Sia fatta giustizia, ma nel rispetto dei diritti umani e della dignità della persona, contro ogni condanna capitale", ha chiesto il presule all'apertura del processo che vede imputato l'ex vice premier iracheno, volto pubblico internazionale durante la dittatura di Saddam Hussein, ora accusato dell'esecuzione di 42 persone nel 1992.


Unico cristiano ai vertici del regime del rais, Tareq Aziz si è arreso alle forze alleate nell'aprile 2003. A presiedere il processo è il giudice curdo Rauf Rasheed Abdel, lo stesso che pronunciò la condanna a morte di Saddam Hussein. Al banco degli imputati, insieme ad Aziz, anche altri gerarchi dell'ex regime: il fratellastro di Saddam, Watban Ibrahim Al Hassan, e "Ali il chimico", già una volta condannato a morte.