{{IMG_SX}}Roma, 26 aprile 2008 - La crisi alimentare dilaga rapida come una pandemia all'aumentare del costo del cibo e almeno 100 milioni di persone nel mondo stanno per unirsi all'esercito di milioni e milioni di affamati.

 

Il rischio e' concreto secondo le previsioni del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD): per ogni punto percentuale in piu' sul costo del cibo, salira' di 16 milioni il numero degli affamati nel mondo. Rimbalzano anche sulla prestigiosa rivista britannica The Lancet le preoccupanti cifre di una possibile crisi umanitaria: si 'avverera'' al contrario il Millennium Goal 1 dell'Onu, avverte Lancet in un editoriale, il cui fine era dimezzare il numero di persone sottonutrite entro il 2015.

 

Sotto accusa sono le politiche sussidiarie dei paesi ricchi che danneggiano le produzioni dei poveri, il caro-greggio che fa impennare i costi di produzione del cibo, cereali in primis, le speculazioni, l'aumento demografico che si stima portera' ben tre miliardi in piu' di bocche da sfamare entro il 2050.

 

Non da ultimo una colpa forte ricade sui biocarburanti, basti pensare che, da soli, i consumi delle automobili a biocarburanti degli americani, letteralmente bruciano tanto mais quanto basterebbe a coprire il fabbisogno di 82 paesi poveri.