{{IMG_SX}}Berlino, 26 aprile 2008  - Neppure le abitudini sessuali dei tedeschi saranno più un segreto per l'intelligence Usa. Nella lotta al terrorismo le autorità tedesche hanno siglato un accordo per lo scambio di dati riguardanti la vita privata e intima dei cittadini: preferenze sessuali, scelte religiose, orientamenti politici e adesioni sindacali.


Lo rivela il settimanale 'Der Spiegel', secondo cui l'intesa, siglata dal ministro dell'Interno, Wolfgang Schaeuble (Cdu); dalla titolare socialdemocratica della Giustizia, Brigitte Zypries e dai loro rispettivi colleghi americani l'11 maggio scorso, prevede all'articolo 12 la messa a disposizione, oltre che del Dna, anche dei dati dei cittadini riguardanti "razza o provenienza etnica, opinioni politiche, religiose, convinzioni di altra natura o l'appartenenza sindacale".

Il settimanale di Amburgo precisa che possono essere comunicati anche "lo stato di salute e la vita sessuale" delle persone. A protestare in modo energico contro l'adozione di questa prassi è Michael Sommer, presidente dell'Associazione dei sindacati tedeschi (Dgb), secondo il quale "il fatto che il governo possa comunicare agli Usa l'appartenenza sindacale dei cittadini tedeschi costituisce il colmo della sfrontatezza".

La portavoce del partito liberale per i problemi di politica interna, Gisela Piltz, ha definito l'accordo "uno scherzo di pessimo gusto" e si è chiesta cosa abbiano a vedere con il terrorismo le tendenze sessuali della gente. Nel frattempo il ministero dell'Interno, che sta formulando una proposta legislativa dell'accordo siglato, conferma quanto rivelato dallo 'Spiegel', non escludendo che nella comunicazione di dati privati riguardanti le persone sospettate di attività criminali o terroristiche siano contenute anche "la provenienza etnica, le opinioni politiche o le convinzioni religiose".

"Per dati particolarmente sensibili come questi", aggiungono le fonti ministeriali, sono state tuttavia adottate "speciali misure protettive". Per poter entrare in vigore, l'accordo sullo scambio dei dati personali dei cittadini richiede l'approvazione da parte del presidente della Repubblica, Horst Koehler, e successivamente l'approvazione della legge da parte del Bundestag e del Bundesrat, la Camera Alta dei Laender.