{{IMG_SX}}New York, 22 aprile 2008 - L'ex first lady democratica Hillary Clinton sarebbe lanciata verso una convincente vittoria nelle primarie della Pennsylvania. Lo suggeriscono i primissimi exit poll, non ufficiali, condotti da Eye On Gambling, un sito specializzato in scommesse. Su mille interviste condotte all'uscita dai seggi, Clinton avrebbe ottenuto il 55 per cento dei voti, contro il 45 per cento del suo avversario, il giovane senatore dell'Illinois Barack Obama. I seggi in Pennsylvania chiuderanno alle 20 ora locale, le due di notte in Italia, e solo allora saranno resi noti gli exit poll ufficiali. 

 
IL GIORNO DELLA VERITA' PER HILLARY


È il giorno della verità per Hillary Clinton, che nelle primarie in Pennsylvania deve battere nettamente Barack Obama per restare in corsa per la nomination democratica alla Casa Bianca. Dall'ultimo sondaggio Zogby, emerge che l'ex First Lady ha il 51% delle preferenze contro il 41% del senatore dell'Illinois, con un divario che nelle ultime 24 ore si è ampliato di tre punti.

Intanto si profila un'affluenza record. I seggi sono stati aperti alle 7 locali (le 13 in Italia) e la giornata primaverile, con sole e temperature miti, ha favorito la partecipazione. Sono 8 milioni, 328 mila e 123 gli elettori registrati, ben 215mila per la prima volta. I seggi si chiudono alle 20, le 2 di notte in Italia.

Obama, che ha ammesso di accontentarsi di una sconfitta di misura, ha ottenuto il sostegno in extremis del regista Michael Moore, che ha lanciato un appello a preferirlo alla Clinton.
Moore, autore di "Roger and me" dedicato alla crisi dell'auto in Michigan, potrebbe influire sul voto nell'area di Pittsburgh, una zona industriale in crisi.

Hillary, da parte sua, ha lanciato un duro monito all'Iran contro un cventuale attacco nucleare a Israele. "Voglio che gli iraniani sappiano", ha detto nel corso di un'intervista all'Abc, "che se stupidamente decidessero di considerare un attacco contro Israele, potremmo cancellarli del tutto".

Hillary si è anche detta pronta a chiamare esponenti repubblicani nella sua Amministrazione. "Mi rivolgerò ai repubblicani, a tutti i repubblicani, perchè penso sia importante cercare di avere una politica estera bipartisan", ha spiegato la Clinton. "Io ho convinzioni molto radicate su che cosa si deve fare, ma ascolterò anche i repubblicani e li coinvolgerò, così come farò con i democratici.


OBAMA RETTIFICA "COMPLIMENTO" A MCCAIN: E' COME BUSH

Nel tentativo di mettere in cattiva luce la rivale democratica Hllary Clinton, nei giorni scorsi Barack Obama aveva inavvertitamente lodato il candidato repubblicano John McCain dicendo che, se eletto, sarebbe meglio dell'attuale presidente George W. Bush. Oggi tuttavia il senatore dell'Illinois ha voluto mettere le cose in chiaro, spiegando di non essere caduto in contraddizione con quando sostiene il partito democratico, ovvero che il repubblicano offre di fatto le stesse politiche impopolari dell'attuale presidente.

"Dire che John McCain e alcuni dei suoi istinti siano migliori di quelli di Bush non è un gran complimento" ha detto Obama, aggiungendo che il rivale "offre solo una zuppa riscaldata" della politica estera ed economica dell'attuale presidente. "Non c'è alcuna contraddizione nelle mie parole" ha sottolineato il senatore dell'Illinois. "Chiunque sarà il candidato democratico, sarà comunque migliore di McCain. E tutti e tre saremo migliori di George W. Bush".



CHIESA SUD CAROLINA, OBAMA E OSAMA SONO COME FRATELLI


Sembravano archiviate le polemiche sull'appartenenza religiosa del senatore dell'Illinois Barack Obama, accusato di essere musulmano. A ravvivarle ci ha pensato il pastore di una piccola chiesa di una cittadina di provincia della Carolina del Sud, che ha affisso fuori dall'edificio religioso un cartellone che insinua la parentela tra il candidato alla nomination democratica per la Casa Bianca e il leader di Al Qaida Osama bin Laden.

"Obama, Osama, hmm, sono fratelli?", si legge sul cartellone affisso dal pastore Roger Byrd fuori dalla Jonesville Church of God di Jonesville, in Carolina del Sud. Byrd ha sottolineato che il messaggio non ha implicazioni politiche o religiose, ma "è un modo per invitare le persone a riflettere su cosa potrebbe succedere se fosse eletto qualcuno che non crede in Gesù Cristo".

"Il suo nome è così simile a quello di Osama che ho la sensazione che potrebbe essere musulmano e non riconoscere Cristo", ha aggiunto il pastore, chiarendo di non sapere "se Obama sia musulmano, lui dice di no". Il messaggio, ha ribadito Wright, non intende "offendere o ferire i sentimenti di nessuno, solo vuole smuovere le coscienze delle persone" e, per questo, resterà dove si trova nonostante le critiche. Obama, finito nella bufera per le parole del suo ex pastore, il reverendo Jeremiah Wright, che ha accusato la società e il governo di razzismo, si è sempre detto cristiano.