{{IMG_SX}}Bucarest, 4 aprile 2008  - Vladimir Putin avverte l'Occidente. "Prenderemo misure per difendere la nostra sicurezza", dopo che la Nato ha promesso a Georgia e Ucraina l'ingresso nell'Alleanza.

 

Intervenendo al vertice di Bucarest, il capo del Cremlino ha riassunto e rilanciato gli avvertimenti lanciati negli ultimi mesi in un crescendo di tensione che ha riportato al clima della Guerra Fredda. "L'espansione militare del blocco (la Nato, ndr) è un problema per la Russia, chiamata a reagire per difendere la propria sicurezza", ha detto Putin. Mosca, ha aggiunto, farà "qualsiasi cosa per garantire la propria sicurezza" mentre "la Nato distrugge il fragile equilibrio di sicurezza esistente in Europa".

 

Il presidente russo, dopo aver salutato il "positivo dialogo" instaurato con gli Stati Uniti nelle ultime settimane, ha voluto precisare che i suoi non sono "ultimatum"; ma, ha ribadito, "nessuno a Mosca nega che dovremo prendere misure per proteggerci, e queste saranno prese. La Nato non può garantire la propria sicurezza a spese di quella di altri Paesi".

 

Vladimir Putin, al quale Bush si era in precedenza rivolto invitandolo a prendere atto che la Guerra Fredda è finita, ha rimproverato la "demonizzazione" che della Russia hanno fatto alcuni Paesi membri della Nato. Questi, ha detto il capo del Cremlino, "hanno parlato di ambizioni imperiali". La Russia, invece, si è ritirata pacificamente dall'est europeo dopo il collasso dell'Unione Sovietica e "si aspettava qualcosa di reciproco. Ma questo qualcosa non è arrivato". Oggi Mosca è pronta a tornare al negoziato sugli armamenti ma si aspetta un "reciproco passo" da parte della Nato.

 

Da questo punto di vista -ha ribadito Putin, che si appresta a cedere il passo all'erede Dmitri Medvedev alla guida della Russia- lo scudo antimissile americano è una minaccia per la Russia e non per Teheran: "Nessuno può seriamente pensare che l'Iran si azzarderebbe ad attaccare gli Stati Uniti. Invece di chiudere Teheran in un angolo sarebbe molto più sensato immaginare insieme il modo di aiutare l'Iran a essere più trasparente".