{{IMG_SX}}Caracas, 31 marzo 2008 -  Riprenderanno le ricerche dell'aereo della compagnia venezuelana Transaven, caduto in mare il 4 gennaio con otto italiani fra i passeggeri mentre si accingeva a raggiungere l'arcipelago di Los Roques. La svolta arriva grazie a un sonar capace di operare a maggiore profondita' di quella scandagliata finora.


Intanto il direttore delle Protezione civile venezuelana, Antonio Rivero, in merito alla circolazione di notizie sulla stampa italiana, ha ribadito che a bordo del velivolo disperso in mare c'erano 14 persone, e non 18 come suggerito da alcuni.

Rivero ha spiegato che esistono le trascrizioni di due conversazioni del pilota quel giorno con la torre di controllo dell'aeroporto Maiquetia di Caracas.

Nella prima si parla di 18 persone, ma nella seconda si corregge poi a 14, cifra confermata dal fatto che peraltro non si sono altri familiari che hanno denunciato la perdita di persone diverse da quelle della lista pubblicata ufficialmente.


Rivero, che ha detto di avere in suo possesso la trascrizione delle chiamate, ha poi confermato la ripresa nei prossimi giorni delle ricerche dell'aereo, come sollecitato dal governo italiano.


Le esplorazioni condotte finora con un idrofono in grado di captare segnali dalla scatola nera non hanno dato esito e verranno estese a una profondita' maggiore, tra i 200 e i 500 metri.

In questa seconda fase saranno utilizzati un'ecosonda ed un sonar, mentre non e' esclusa in seguito la possibilita' di contrattare l'impresa italiana Impresub per estendere le esplorazioni nei fondali a ridosso di Los Roques che raggiungono una profondita' di 1.400 metri.