{{IMG_SX}}Dharamsala (India),18 marzo 2008  - Ulteriori diciannove manifestanti tibetani sarebbero stati uccisi oggi dalle forze di sicurezza cinesi in un'altra provincia della Repubblica Popolare, quella centro-settentrionale del Gansu: lo ha denunciato il governo tibetano in esilio dal suo quartier generale di Dharamsala, nel nord dell'India. Sempre secondo il governo esiliato, il totale dei morti "accertati" in una settimana di disordini e scontri sarebbe dunque salito ad almeno 99 unità.

 

Il governo cinese, che sostiene siano state nel complesso uccise non più di dieci persone, per bocca del premier Wen Jiabao in giornata aveva ammesso per la prima volta che, dal Tibet, le proteste si sono ormai estese ad altre parti del Paese. Nel Gansu, dove si trovano numerosi templi buddhisti e il terminale occidentale della Grande Muraglia, vive una consistente comunità tibetana.