Tratto da Dagospia.com



Alessandra Farkas per il Corriere della Sera

{{IMG_SX}}Lo scandalo a luci rosse costato la carriera al governatore di New York Eliot Spitzer ieri ha avuto un inaspettato colpo di scena, in salsa, per così dire, nostrana. Tra le squillo di lusso dell'agenzia Emperors Club Vip frequentata da Spitzer è saltata fuori anche un'italiana.
"Elisabetta, una seducente bellezza italiana che parla diverse lingue», si legge nella scheda a lei dedicata, accanto a due sue foto sexy, la prima in guêpière marrone, la seconda in décolleté da sera nero. Ma la caccia alla misteriosa bellezza mediterranea è risultata vana.

«Non abbiamo nulla di nuovo da aggiungere», spiega un portavoce di Michael J. Garcia, il Procuratore distrettuale di New York che sta svolgendo l'indagine per conto dell'Fbi. E anche i due numeri telefonici forniti da Elisabetta accanto alla scritta «by appointment only» — uno a Londra, l'altro a Manhattan — si rivelano inutilizzabili.



Dopo la chiusura del sito della Emperors Club Vip, i cui responsabili sono finiti dietro le sbarre, sono stati i blog a mettere in rete la pagina di Elisabetta, insieme a quelle delle altre callgirl, tutte perfettamente catalogate in base alla scala di diamanti che ne quota la bellezza, il cachet e, forse, il livello di professionalità tra le lenzuola.



A lei sono stati conferiti soltanto tre diamanti, su un massimo di sette, ma è impossibile giudicare se il punteggio è ingiusto. Si, perché, se è vero che Elisabetta «è alta un metro e settantacinque, pesa 51 kg, ha capelli color cioccolato e straordinari occhi celesti», del suo viso la foto lascia intravedere soltanto il mento e le labbra carnose, nascondendo il resto.



«È un viso noto a molti europei — assicura comunque il curriculum — visto che conduce trasmissioni televisive dedicate a temi culturali. La sua dolce bellezza e forte presenza conquistano audience e, insieme, rating». Non solo. «L'amore per lo studio degli affari esteri l'ha fatta viaggiare in giro per il mondo, mettendola sia dietro sia davanti alla telecamera».



Elisabetta, in conclusione, è «un'intellettuale residente in Europa» e «Indulgenza pura». Ma il giallo sull'identità della bella italiana è destinato a restare tale. «Tutte le ragazze del club si sono dileguate — spiegano i media newyorchesi —. Sono terrorizzate dalla prospettiva di venire identificate, finendo in prima pagina come "Kristen" ».



Come la sua più sfortunata «collega» — che si spacciava per «una modella di costumi da bagno cha ha toccato tutte le spiagge e le isole del mondo», senza aver mai lasciato il New Jersey — anche Elisabetta potrebbe essersi ritagliata un alter ego ad hoc, sulla scia delle popolari attrici e vallette italiane con lo stesso nome, da lei forse adorate.



PARLA HEIDI FLEISS

«Elisabetta è uno pseudonimo, mi creda. Io scoprivo il vero nome delle mie squillo quando dovevo spedirle in giro per il mondo col passaporto. Comunque le prostitute italiane sono tra le più gettonate». Parla Heidi Fleiss, la leggendaria maîtresse della Mecca del Cinema. «L'Emperors Club Vip di Spitzer è per gli sfigati, come dimostra la sua scala di diamanti per stabilire il cachet delle ragazze. Ma le pare un sistema per condurre un business? Io ho sempre avuto un unico prezzo».






Che effetto fa rivivere i suoi trascorsi guai giudiziari?
«Stimolante. Mi sono offerta come zar al servizio del governo per decriminalizzare e regolare la prostituzione come in Nevada, dove vivo, rendendola equa nei confronti delle prostitute. Oggi è illegale soltanto per loro».

Spitzer ha varato una legge che penalizza anche i clienti.
«Tutti sanno che la farà franca perché è un maschio potente, manipolatore e disgustoso. Conosco bene il suo tipo di profilo, dopo decenni nel sex business, e posso assicurarle che è il cliente odiato da tutte le "ragazze"».

Per quale motivo?
«È il taccagno misogino che vuole farsi fare lo sconto e degradare la donna. Il classico rettile difficile e complessato che al liceo era lo zimbello di tutti e non riusciva mai a beccare. Probabilmente bisex e travestito».

Perché si rifiutava di fare sesso protetto?
«È comunissimo: i miei clienti ben più ricchi e famosi di lui avevano lo stesso vizio».

La sua squillo Ashley ha un passato difficile alle spalle.
«Tutte noi abbiamo storie tristi ma non le usiamo come grucce. Ognuno è responsabile delle proprie scelte».


Secondo il dibattito che infuria sui media, la prostituzione non è mai «un crimine senza vittime».
«Lo chieda alle mie ex ragazze che sono entrate in universi da cui erano escluse per classe e ceto. I miei clienti erano l'1% dei più ricchi del pianeta».

Qualche italiano?
«Il mio cliente migliore era l'uomo che allora controllava la lira. Un vero gentleman. Purtroppo è morto».

Adesso?
«Il mio sogno è coniugare femminismo e prostituzione, per sottrarre alla società patriarcale un settore che ci appartiene. Tra un paio d'anni aprirò una "fattoria per stalloni" diretta al pubblico femminile. Centinaia di donne europee e italiane si sono prenotate e tra i "prostituti" ho già tanti italiani».

Sesso e cinema
Heidi Fleiss 42 anni, la sua «agenzia» procurava ragazze alle star del cinema. Tra i clienti, Jack Nicholson, Oliver Stone, James Caan e Charlie Sheen