{{IMG_SX}}Parigi, 12 marzo 2008 - È morto a 110 anni in Francia Lazzaro Ponticelli (nella foto), l'ultimo dei 'poilu', i reduci francesi della prima guerra mondiale. Ad annunciarlo "con profonda emozione ed infinita tristezza" è stato un comunicato del presidente francese Nicolas Sarkozy, promettendo di rendere nei prossimi giorni "un omaggio nazionale all'insieme dei francesi mobilitati durante la prima guerra mondiale".

 

Ponticelli aveva la doppia nazionalità italiana e francese e nella prima guerra guerra mondiale ha combattutto per tutte e due le sue patrie. Nato il 7 dicembre 1897 a Bettola, in provincia di Piacenza, era arrivato in Francia all'età di nove anni. Morto il padre, era salito da solo sul treno per Parigi per ritrovare la madre e i fratelli già emigrati. Era analfabeta, non parlava francese e conosceva solo il nome di un oste che era punto di riferimento per gli immigrati italiani e che si prese inizialmente cura di lui. Come altri bambini poveri fece lo spazzacamino e lo strillone dei giornali.

 

Allo scoppio della prima guerra mondiale, Lazzaro mentì sulla sua età e si arruolò nella Legione Straniera. "Ho voluto difendere la Francia perchè mi aveva dato da mangiare", spiegò anni dopo in un'intervista a le Monde. Il giovane immigrato combattè sul fronte delle Argonne e di quella guerra gli era rimasta impressa l'insensata violenza: "Tutti quei ragazzi uccisi, non si possono dimenticare. Sparo verso di te, ma non ti conosco. Se almeno mi avessi fatto del male".

 

Lui, che spesso raccontava la sua esperienza nelle scuole, ricordava che un giorno sentì dei lamenti nella terra di nessuno fra le due linee e strisciando arrivò fino ad un ferito tedesco. L'uomo gli fece capire che aveva due figli e lui lo trascinò fino alle trincee nemiche. Tornando indietro trascinò verso le sue linee un ferito francese.

 

Compiuti 18 anni, nel 1915 Ponticelli fu chiamato alle armi in Italia e combattè come alpino contro gli austriaci in Tirolo. Ricordava che le trincee erano distanti solo trenta metri e che i soldati delle due linee a volte fraternizzavano, scambiandosi pane e tabacco. Ferito al capo nel 1916, il giovane fu curato all'ospedale militare di Napoli e poi smobilitato. Tornato in Francia nel 1921, fondò poi con i fratelli un'impresa di costruzione di caminetti, la Ponticelli Freres, oggi diventata un'azienda di rilievo internazionale con interessi anche nelle perforazioni petrolifere.

 

Diventato francese, Ponticelli chiese di arruolarsi nel 1939 ma, considerato troppo anziano per il servizio, fu assegnato al lavoro d'ufficio. Durante l'occupazione nazista collaborò con la Resistenza.
Il 20 gennaio, con la morte del commilitone Louis de Cazenave, anche lui all'età di 110 anni, Lazzaro Ponticelli era diventato l'ultimo dei poilu di Francia. E aveva detto ben chiaro di non volere i funerali di Stato e la sepoltura nel Pantheon come proponevano le autorità francesi. "Sarebbe un affronto fatto a tutti gli altri, morti senza avere gli onori che meritavano", spiegava. Per questo la sua famigla e il segretariato di Stato per i reduci di guerra avevanno concordato una cerimona funebre privata, seguita da una messa agli Invalides e da un omaggio nazionale a tutti i poilu.