{{IMG_SX}}Londra, 28 febbraio 2008 - "Finalmente avevo la possibilità di essere il vero soldato che desideravo essere da quando mi sono arruolato": il principe Harry - sottotenente Wales nel reggimento carristi 'Blues and Royals' - ha raccontato ai media britannici di aver ricevuto dalla regina Elisabetta II la notizia che sarebbe stato spedito in Afghanistan dopo che lo scorso aprile era stato posto il veto a una sua missione in Iraq. "E stata lei stessa a dirmelo, era completamente d'accordo con l'idea che io partissi, credo sia soddisfatta del fatto che io abbia una possibilità di fare ciò che desideravo", ha proseguito il 23enne Harry nell'intervista - rilasciata prima della partenza - nella quale osserva a proposito dell'augusta progenitrice che "sa di cosa parla, la sua conoscenza dell'esercito è sbalorditiva per una nonna": "Suppongo sia un po' il suo lavoro".

 

Harry ha poi escluso di aver mai voluto dare le dimissioni dalle forze armate dopo la delusione di non poter andare in Iraq: "Non userei la parola 'lasciare', più che altro era la sensazione che se dovevo causare una tale difficoltà, sarebbe stato meglio farsi da parte, per il mio bene e per quello altrui"; ma "chiunque dica di non amare l'esercito è un pazzo: ha tanto da offrire" e in fondo, ha concluso, "l'Afghanistan era il posto in vui volevo veramente andare, ancor più che in Iraq".

 

In una successiva intervista, rilasciata il primo gennaio scorso, Harry ha raccontato i suoi primi giorni al fronte, tra cui una notte di Natale passata in compagnia dei Gurkha - il reggimento nepalese di Sua Maestà, unità di elite - tra le rovine di una scuola coranica crivellata di proiettili e con un freddo glaciale: "E' stato bizzarro, ero lì che non facevo una doccia da quattro gironi, non lavavo la biancheria da una settimana e tutto sembrava perfettamente normale".D'altronde, ha proseguito, "Non vedo che cosa potesse mancare": "La musica c'era; luce, cibo decente, e da bere. E no, l'alcool non mancava, se questa è la domanda. E' bello essere lì con tutti i ragazzi e sentirmi come uno di loro".

 

Incaricato di rilevare i bersagli per le incursioni aeree, Harry ha anche avuto occasione di maneggiare una mitragliatrice nel corso di una scaramuccia con un gruppo di talebani che minacciavano di attaccare la sua posizione: "E' stato un po' come immagino dovesse essere nella Seconda Guerra Mondiale: una terra di nessuno in cui loro sporgono la testa, e questo è tutto. Se i ragazzi sono sotto un fuoco violento, richiedo l'appoggio aereo e quando questo arriva loro (i talebani) spariscono dentro i loro bunker".

 

Le forze armate britanniche hanno confermato solo oggi che il secondogenito del principe Carlo - terzo nella linea di successione al trono - si trova in Afghanistan dallo scorso dicembre: è il secondo membro della Royal Family a trovarsi in prima linea dal 1982, quando lo zio Andrew partecipò alle operazioni nelle Falkland come elicotterista.