{{IMG_SX}}Teheran, 20 febbraio 2008 - Non si ferma l'ondata di impiccagioni in Iran. Secondo l'agenzia semi-ufficiale Fars, dieci uomini sono stati impiccati nella solo giornata di oggi.


Sei sono stati condannati a morte per rapina a mano armata (uno di loro è stato giudicato colpevole anche di omicidio) e impiccati nel carcere di Zanjan. I sei detenuti erano ritenuti responsabili di un furto nel bazaar della città, nel nord ovest del Paese, un anno fa. Altri quattro, riconosciuti colpevoli di omicidio, sono saliti sul patibolo nel carcere di Evin a Teheran. Le impiccagioni odierne portano ad almeno 48 il numero delle esecuzioni capitali dall'inizio dell'anno nella Repubblica islamica.


I governi europei e numerose organizzazioni non governative hanno duramente criticato l'Iran per l'ondata di esecuzioni, cresciute dopo il giro di vite contro 'comportamenti immorali' lanciato dalle autorità iraniane a luglio. In base alla sharia, in vigore nella Repubblica islamica, la pena di morte è prevista per l'omicidio, ma anche per reati minori come l'adulterio, la violenza sessuale, la rapina a mano armata, l'apostasia e il traffico di droga.