{{IMG_SX}}L'AVANA, 19 febbraio 2008  - Annuncio inatteso all'Avana: il lider maximo Fidel Castro ha annunciato di aver rinunciato alla presidenza di Cuba.

La notizia-bomba è riportata sull'edizione elettronica di Granma, organo ufficiale del regime cubano. Ecco le parole esatte dell'addio: "Comunico che non cercherò né accetterò - ripeto - non cercherò né accetterò l'incarico di Presidente del Consiglio di Stato e Comandante in capo".

Fidel Castro, 81 anni, alla guida di Cuba dalla rivoluzione del 1959, aveva ceduto temporaneamente il potere al fratello Raoul nel luglio 2006, quando ha subito un'operazione chirurgica all'intestino. Da allora è solo apparso in video e fotografie, oltre ad intervenire con articoli sulla stampa di Cuba, senza fornire informazioni precise sul suo stato di salute.

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Fidel, una vita al potere

 

 

Nel suo messaggio al popolo cubano, Fidel Castro ha detto che si sentirebbe di tradire la sua coscienza occupando un incarico per il quale è richiesta una totale libertà di movimento e dedizione che non è in condizioni fisiche da offrire.
Castro spiega di voler continuare a combattere come "soldato delle idee": scriverà le "Riflessioni del compagno Fidel, che costituiranno un'altra arma dell'arsenale sul quale si potrà contare".

 
L'annuncio di Fidel Castro giunge a pochi giorni dal 24 febbraio, quando è prevista la riunione della nuova Assemblea nazionale per eleggere il nuovo presidente del Consiglio di Stato, ovvero il leader dell'isola caraibica. Finora Castro era sempre stato rieletto a questo incarico.

 

L'INVITO DI BUSH

La decisione di rinunciare alla presidenza di Cuba, formulata da Fidel Castro dopo quasi cinquanta anni di potere incontrastato, dovrebbe preludere "alla transizione democratica" nell'isola. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, oggi in Rwanda, tappa della sua visita in Africa.

 

L'APPELLO DELLA FRANCIA

La Francia auspica che Cuba "si impegni sulla via della democrazia e del rispetto dei diritti umani" dopo la decisione, annunciata oggi, di Fidel Castro di rinunciare alla presidenza.
"Ribadiamo il nostro desiderio di vedere Cuba impegnarsi sulla via della democrazia e del rispetto dei diritti umani", ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri francese, Pascale Andreani.


La Francia "ancora una volta esprime la sua amicizia al popolo cubano e la sua disponibilità a cooperare con questo Paese e ad accompagnarlo lungo il cammino che deve condurlo verso la democrazia e i diritti umani", ha aggiunto la portavoce del Quay d'Orsay durante un incontro con la stampa.

 

L'ELEZIONE DEL SUCCESSORE

Il parlamento di Cuba, eletto un mese fa, si riunirà il prossimo 24 febbraio per designare i membri del Consiglio di Stato, massimo organo del potere esecutivo del regime comunista cubano, e il suo presidente, il Capo di Stato, che prenderà il posto di Fidel Castro.


Nel messaggio pubblicato oggi su Granma, Fidel Castro sottolinea di aver avuto "l'onore di ricoprire questo incarico per lunghi anni", cioè dall'entrata in vigore della nuova Costituzione nel 1976. Il lider maximo è il numero uno di Cuba dalla rivoluzione del gennaio 1959.

 

UN LEADER DA GUINNESS

Fidel Castro ha ottantuno anni, ma la sua data di nascita è un mistero. Alcune biografie la fissano al 1926; altre, invece, la spostano all'anno successivo. Castro stesso affermò di essere nato nel 1926. Ma, riporta la biografia di Tad Szlulc, "una volta, scherzando, disse che avrebbe preferito nascere un anno dopo, così 'sarei stato il più giovane capo di governo, trentuno anni, e non di trentadue, quando vincemmo la rivoluzionè".


Voleva essere il più giovane capo di governo; è diventato, invece, il leader più longevo della storia a cavallo tra il ventesimo e il ventunesimo secolo: dei suoi ottantuno anni ne ha passati 48 al potere. A dargli battaglia e cercare di scalzarlo da lì sono stati dieci presidenti degli Stati Uniti: Dwight D. Eisenhower, John F. Kennedy, Lyndon B.
Johnson, Richard Nixon, Gerald Ford, Jimmy Carter, Ronald Reagan, George Bush, Bill Clinton, George W. Bush.


Nessuno di questi è riuscito a stroncare il lider maximo, con cui hanno fatto i conti i potenti di un intero cinquantennio. Quando Fidel mise fine alla dittatura di Batista, nel 1959, alla guida dell'Unione Sovietica c'era Nikita Kruscev, mentre in Vaticano il papa era Giovanni XXIII.


Trentadue anni dopo, Castro vide il crollo dell'Unione Sovietica, che ha determinato conseguenze economiche disastrose per Cuba, ma ha mantenuto ben salda la guida dell'isola. Dopo Mikhail Gorbaciov, il presidente che dissolse l'URSS, ha ricevuto all'Avana Vladimir Putin, l'ultimo presidente della Russia. Intanto, nel corso di mezzo secolo ha incontrato il maresciallo Tito, Salvador Allende, Indira Ghandi, Nelson Mandela, Yasser Arafat, e un altro papa, Karol Woityla, il primo pontefice -quello che sconfisse il comunismo- ad avere un colloquio diretto con il leader rivoluzionario nella sua isola.


Almeno altri due primati da guinness sono stati messi a segno da Castro negli ultimi decenni. Fidel ha fatto il discorso politico più lungo del mondo nella storia della politica: sette ore e quindici minuti di fronte al Parlamento cubano, il 24 febbraio del 1998. L'altro record riguarda gli attentati: per ucciderlo sono stati messi a punto seicentotrentasette piani.