{{IMG_SX}}Londra, 3 maggio 2007 - I produttori di formaggio sono sul piede di guerra, dopo che l'ente britannico per la tutela degli alimenti ha inserito questo cibo tra quelli ai quali non è consentito fare pubblicità durante i programmi riservati all'infanzia (mettendolo sullo stesso piano di cibi a elevato contenuto di grassi e zucchero come merendine, cioccolata, bastoncini di pollo fritti).

 

Il British Cheese Board, che si definisce «la voce del formaggio britannico», è andata su tutte le furie. «Il formaggio è un alimento naturale, sano e molto nutriente - ha detto al »Guardian« il segretario dell'organismo, Nigel White. - Non ha senso trattarlo alla stregua dei cosiddetti cibi spazzatura».

È comunque vero che una porzione di cheddar (30 grammi) contiene sì un terzo del fabbisogno giornaliero di calcio, ma anche un terzo della dose massima di grassi saturi. «Non vogliamo dire che il formaggio è cibo spazzatura - ha osservato Susanna Wahid, portavoce del Food Standards Agency. - Il 90 per cento dei formaggi reclamizzati durante i programmi televisivi riservati ai bambini sono risultati del tipo industriale a elevato contenuto di grassi».

 

Ma il formaggio fa bene o fa male? Dipende: è male mangiarne troppo, mentre all'interno di una dieta equilibrata il formaggio deve sempre essere presente. Quindi, sottolinea Bridget Aisbitt, nutrizionista, «se un bambino è sano e fa molto esercizio, può mangiarne tutti i giorni; ma per un bambino sovrappeso che si muove poco la razione è al massimo una volta a settimana».