Elezioni, accordo Pd e Verdi/Si. Letta: "Intesa anche con Di Maio"

Il segretario dem: "Chiuse queste discussioni complicate, ora comincia la vera campagna elettorale"

Roma, 6 agosto 2022 - Elezioni 25 settembre e alleanze nel centrosinistra. Doppio accordo per il Pd, che prima sigla l'intesa con Sinistra Italiana ed Europa Verdi, poi quella con Impegno Civico di Luigi Di Maio e Bruno Tabacci. "Chiuse queste discussioni complicate, adesso ci si rimboccano le maniche e si va sui territori. Ora comincia la vera campagna elettorale", spiega il segretario dem Enrico Letta. "Sulle nostre spalle grava la responsabiltà" di non avere un governo "di destra destra", aggiunge.

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L'accordo con Verdi e Si

"Sono contento di questo accordo elettorale, necessario a nostro avviso, perché questa legge elettorale obbliga a fare accordi, la solitudine è penalizzata", dice, in conferenza stampa, il segretario dem Enrico Letta, sottolineando che questa intesa "si muove su un piano differente" rispetto a quello con Azione, che prendeva spunto dal sostegno al governo Draghi. Sui seggi uninominali l'accordo raggiunto dal Pd con Verdi e Si è 80% (Pd) e 20% (Verdi-Si). "Sulle nostre spalle - aggiunge Letta - grava la responsabiltà" di non avere un governo "di destra destra".

Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, sottolinea che "non è un accordo per un programma di governo". "Quello che ci unisce, anche con le nostre differenze che non devono diventare ostacolo a una convergenza" - prosegue - è l'opposizione alle destre che vogliano "cambiare la Costituzione nel senso del presidenzialismo e aumentare le diseguaglianze" e proporre politiche macchiate da "razzismo e xenofobia". Ci presenteremo agli italiani con parole chiare, ciascuno col proprio programma e la propria leadership, con le proprie idee -conclude Fratoianni -. Insieme ci batteremo, ognuno con le proprie forze, per evitare che la destra governi il governo del Paese".

"Non può essere indifferente se si sta da una parte o dall'altra, regalare seggi a questi destra estrema non è, prima ancora che politico, eticamente accettabile - dice, dal canto suo, il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, anche lui in conferenza stampa -. E quindi oggi costruire un fronte democratico, ampio, pur nelle differenze, è per noi fondamentale e dirimente. Per noi oggi si apre una fase nuova, dobbiamo concentrare le nostre enegie per costruire quel consenso nel Paese per battere questa destra estrerma, questo è oggi il nostro impegno".

Angelo Bonelli, Fiorella Zavatta, Enrico Letta e Nicola Fratoianni (Ansa)
Angelo Bonelli, Fiorella Zavatta, Enrico Letta e Nicola Fratoianni (Ansa)

L'intesa con Impegno civico

Subito dopo la conferenza con Verdi e Si, Letta incontra Di Maio e Tabacci al Nazareno. Un paio d'ore e il segretario dem annuncia l'intesa con Impegno civico. "per andare insieme negli uninominali della legge elettorale". "Abbiamo anche convenuto una relazione tra noi identificata nel rapporto di 92 a 8", dice Letta sottolineando che, "la lista Impegno civico vuole essere un punto di riferimento importante per il mondo civico e i territori, c'è l'interesse di molti sindaci e liste civiche". Si ragionerà sugli aspetti legati al diritto di tribuna, la lista prenderà le decisioni e ce le comunicherà", prosegue il segretario del Pd.

"Le coalizioni sono definite, sono chiare - dice invece il ministro degli Esteri -. Mai come in questo momento parlare di territorio, famiglie e imprese significa parlare di politica estera. Lo vediamo, tutto dipende da tavoli europei, internazionale, come il Pnrr, come i grandi interventi che dobbiamo fare sul territorio per i cambiamenti climatici. Tutto si basa sulla credibilità dell'Italia. Una crediblità che con la destra non ci sarebbe". "Siamo assolutamente convinti di questa alleanza e questa intesa sulla base dell'agenda Draghi", aggiunge Di Maio.  

No ad alleanza con il M5s 

L’Assemblea Nazionale di Sinistra Italiana, che aveva "dato mandato al segretario nazionale e alla segreteria di verificare la possibilità di stringere un accordo con il Partito Democratico sui collegi uninominali", aveva anche chiesto "di lavorare perché tale accordo" fosse "esteso anche al M5S". Una richiesta, quest'ultima, declinata dal Pd, che ha confermato "l’indisponibilità a riaprire la discussione sul perimetro delle alleanze già decise”. Nei confronti del Movimento 5 stelle - ha spiegato Letta - c'è stata una "scelta di coerenza fatta fin dall'inizio" perché la decisione "di fare cadere il governo ha portato al fatto che siamo quasi obbligati" a lavorare a difesa della Costituzione.