Video di Piacenza, la candidata che denunciò lo stupro: "Nessun rispetto per la vittima"

Marta Collot (Unione popolare) trovò il coraggio di raccontare la violenza subita

Marta Collot (Unione popolare)

Marta Collot (Unione popolare)

Bologna, 23 agosto 2022 - «La diffusione del video dello stupro di Piacenza in Rete è sciacallaggio". Marta Collot, candidata di Unione popolare come capolista alla Camera a Bologna, è indignata. La leader di Potere al popolo, che con coraggio, ha raccontato di essere stata vittima di stupro e stalking, è letteralmente "schifata".

La sindaca di Piacenza Tarasconi dice che così la vittima è stata violentata due volte...

"La violenza sulle donne è una questione talmente grave che non si può affrontare in campagna elettorale per fare scalpore. Solo la vittima può avere il diritto di decidere se diffondere le immagini, nessun altro".

Il video l’ha postato anche Giorgia Meloni. Il fatto che sia una donna l’ha stupita?

"Fare un uso strumentale di una questione così delicata fa schifo a prescindere. Ma non è una questione di genere: abbiamo avuto tanti esempi di donne che non difendono le donne".

Lei ha deciso di raccontare la sua drammatica esperienza...

"Ognuno ha diritto di scegliere come gestire e affrontare una questione così delicata. Io ho scelto di farlo in modo collettivo, come tutto quello che faccio. Io l’ho raccontato perché non volevo sentirmi solo una vittima. C’è un mondo che ci calpesta tutti i giorni: dobbiamo reagire per lottare".

Da vittima trovarsi il video sui social dev’essere dura...

"Non posso immaginare che cosa si possa provare...".

Di violenza sulle donne si parla anche in campagna elettorale. Doveroso?

"Non credo se ne possa parlare con leggerezza. Per noi di Potere al Popolo è da sempre una questione nel nostro Dna. Non siamo come il Pd di Enrico Letta che si dice femminista e poi smantella il welfare e i diritti del lavoro. Hanno appoggiato il governo Draghi, il più reazionario degli ultimi 30 anni. Non hanno più diritto di parola".

Unione popolare è molto a sinistra del Pd. La campagna del ’voto utile’ vi penalizza?

"Sono anni che si parla di voto utile. Noi siamo un’alternativa a chi si è inginocchiato a Draghi, mandando le armi in Ucraina. Il Pd chiede di unirsi nel nome dell’antifascismo e poi finanziano i nazisti del battaglione Azov... Centrosinistra e centrodestra ormai sono uguali. Il nostro slogan è chiaro: abbassare le armi e alzare i salari".