Bossi è stato eletto, errori negli elenchi del Viminale. Cosa è successo

Caos seggi, il ministero corregge la ripartizione alla Camera nella maggior parte delle regioni. Ecco chi entra e chi esce

Umberto Bossi con Roberto Maroni (Ansa)

Umberto Bossi con Roberto Maroni (Ansa)

Roma, 28 settembre 2022 - Spunta il nome di Umberto Bossi nell'elenco degli eletti alla Camera pubblicato sul sito del Viminale. Il senatur risultava escluso in una prima versione. Sarebbe stata la prima volta fuori dal Parlamento dopo 35 anni. E invece Bossi, capolista a Varese, ora compare fra i 23 leghisti eletti nei collegi plurinominali. E' stato tutto "un errore del Viminale", spiega Matteo Salvini. Il ministero dell'Interno "riconta le schede: Umberto Bossi è eletto in Lombardia. Quante parole al vento…". Quello di Bossi è solo uno dei tanti casi, correzioni sono state fatte alla ripartizione dei seggi di Montecitorio anche in Calabria, Umbria, Campania, Toscana, Lazio, Emilia-Romagna, Abruzzo, Piemonte e Molise. Il numero totale di poltrone conquistate da coalizioni e singoli partiti è invariato: quello che cambia è la distribuzione. 

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Il caso Bossi: non eletto anzi sì

Fino a questa sera il fondatore del Carroccio non compariva tra gli eletti nel plurinominale dov'era candidato e sembrava a un passo dall'esclusione, appeso al cosidetto 'flipper', il meccanismo legato alla legge elettorale per cui un candidato può essere eletto in più collegi. In particolare la sorte di Bossi pareva dipendere dalla leghista Silvana Comaroli, che risultava eletta sia in Lombardia che in Piemonte. Nel caso Comaroli avesse optato per il Piemonte, avrebbe lasciato il posto in Lombardia al fondatore della Lega. 

Ma già dal pomeriggio il partito faceva notare l'errore nell'attribuzione dei seggi: "Il ministero dell'Interno ha preso un granchio clamoroso - anticipava Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato - Non lo dico per contestarli, ma solo perché in autotutela, fino a quando il dato non diviene definitivo, possano ancora correggerlo". 

Il riconteggio del Viminale 

Neanche un'ora dopo esce la nota del ministero dell'Interno in cui si spiega che è stato fatto un aggiornamento della ripartizione dei seggi proporzionali della Camera dei deputati in alcuni collegi plurinominali (è il caso di quello di Umberto Bossi a Varese) "anche a seguito di indicazioni fornite dall'Ufficio Elettorale Centrale Nazionale presso la Corte di Cassazione". I numeri dei seggi della Camera attribuiti a livello nazionale, a coalizione e liste, "resta invariato". Ad esempio, la Lega che rispetto a ieri ha "guadagnato" due deputati in Lombardia (Umberto Bossi e Giulio Centemero), ne ha persi altrettanti tra Emilia-Romagna e Sicilia. Lo sottolineano fonti del Viminale, ricordando che i nomi degli eletti pubblicati sul sito Eligendo sono da considerarsi "ufficiosi" in attesa del "timbro ufficiale" dell'Ufficio elettorale centrale nazionale presso la Cassazione. Nessuna variazione invece al Senato. 

Dalla Campania alla Calabria, le altre correzioni 

E quella di Bossi non è l'unica correzione, un'altra riguarda il plurinominale 01 della circoscrizione Lazio 01: nel listino con capolista Nicola Zingaretti scattano ora, nella versione corretta, due seggi anziché uno. Dunque oltre a Zingaretti al Pd andrà un altro seggio: la seconda risulta Marianna Madia, una delle plurielette, mentre terzo il segretario cittadino del Pd Andrea Casu a cui presumibilmente sarà attribuito il secondo seggio. Cambia anche il quadro degli eletti al plurinominale in Umbria. Vengono infatti indicati ora Emma Pavanelli (M5S) Emanuele Prisco (Fdi), Anna Ascani (Pd) e Catia Polidori (FI). Una prima indicazione riportava invece due deputati per FdI, Prisco e Chiara La Porta, e altrettanti per il Pd, Ascani e Pierluigi Spinelli, che invece scendono ora a un solo candidato eletto. In Calabria, il Partito democratico perde un seggio a vantaggio del Movimento 5 stelle. In Parlamento entra così il pentastellato Riccardo Tucci, uscente, a scapito della dem Enza Bruno Bossio. In Campania scompare dall'elenco il nome di Guido Milanese (Fi), entra quello di Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra). In caso di conferma definitiva gli eletti in regione del centrodestra scenderebbero da 22 a 21, quelli del centrosinistra passerebbero da 7 a 8. In Toscana entra Marco Simiani (Pd) eletto nel collegio plurinominale di Arezzo-Siena-Grosseto-Livorno. Perde lo scranno Lucia Annibali, candidata nel collegio Toscana 03 per Azione-Italia viva. Altro colpo di scena in Molise: non c'è più il nome di Caterina Cerroni del Pd e al suo posto risulta eletta al proporzionale Elisabetta Lancellotta di Fratelli d'Italia. In Emilia Romagna rientrerebbe Andrea Rossi.  In Piemonte esce l'astigiano Paolo Romano, candidato per 'Alleanza Verdi-Sinistra Italiana' ed ex M5s, entra invece il pentastellato Antonino Iaria, assessore all'Urbanistica di Torino con la giunta Appendino.  In Abruzzo il candidato di Azione Giulio Sottanelli conquista una poltrona a scapito di Stefania Di Padova, assessore del Comune di Teramo e candidata del Pd. In Sicilia non sarebbe stata eletta Annalisa Tardino della Lega. I seggi in regione sarebbero così distribuiti: sei al M5s, 5 a Fdi, 3 al Pd, 1 alla Lega, 2 Iv-Azione e 2 a Forza Italia. In uno dei due seggi assegnati al Pd, in base ai calcoli elettorali, entrerebbero alla Camera o Teresa Piccione o Giovanna Iacono.  In Puglia, invece, Forza Italia subisce un cambio: lascia il Parlamento il barlettano Marcello Lanotte e al suo posto va il tarantino Vito De Palma candidato nel collegio Puglia 3 (Taranto - Altamura). 

Calderoli: vi spiego cosa è successo 

"Vi spiego da dove nasce l'errore - spiegava Calderoli - Tutto è corretto fino all'attribuzione dei seggi delle coalizioni a livello nazionale, ovvero sulla base della cifra elettorale nazionale di coalizione dei partiti che abbiano superato l'1%. L'errore nasce dal passaggio successivo dove la cifra elettorale di coalizione nella circoscrizione deve comprendere anche i partiti che hanno superato l'1% anche quando questi non hanno raggiunto il 3%, perché questo dice la legge, cosa che loro (il Viminale, ndr) non hanno fatto, sottraendo già a livello circoscrizionale la lista di +Europa, creando una serie di seggi deficitari che coinvolgono 13 circoscrizioni su 28". "La ripartizione finale dei seggi ai singoli partiti che abbiano superato il 3% - dice Calderoli - è stata fatta in maniera corretta, ma purtroppo l'errore è a monte". 

+Europa: "Balletto di seggi conferma le nostre riserve"

In una lettera inviata a tutti i presidenti delle Corti di Appello, +Europa chiede che vengano effettuate "con la massima attenzione" tutte le operazioni di conteggio dei voti, "e soprattutto che sia verificata la coerenza tra le tabelle di scrutinio e i dati riportati nei verbali", considerando che, secondo i dati ufficiosi, +Europa avrebbe mancato la soglia di sbarramento per lo 0,05%, "una percentuale irrisoria". Il "balletto del Viminale -  dichiara Giordano Masini, coordinatore della segreteria di +Europa - conferma le nostre riserve e le nostre perplessità. Sicuramente non spetta al Viminale indicare e proclamare gli eletti, che non possono che risultare al termine del conteggio ufficiale che avviene nelle Corti d'Appello".