Sgarbi candidato a Bologna: "Corsa simbolica. Ecco perché sfido Casini"

Candidatura a sorpresa del critico d'arte per il centrodestra. "Voglio valorizzare il patrimonio artistico della città"

Sgarbi sfida Casini nel collegio di Bologna

Sgarbi sfida Casini nel collegio di Bologna

"Perché mi candido? Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. E intanto chiederò a Sergio Mattarella di nominare Casini senatore a vita, il suo posto è quello".

Non si rimane mai delusi quando ci si trova a chiacchierare con Vittorio Sgarbi, il suo ottovolante di opinioni espresse senza alcun filtro non annoia mai. Occasione imperdibile è la sua candidatura, a sorpresa, nel collegio uninominale di Bologna, al Senato, per la coalizione di centrodestra. Un collegio blindatissimo, dove però non è candidato un uomo di sinistra, ma Pier Ferdinando Casini. "Quanto ha preso Casini quando fu eletto nello stesso collegio cinque anni fa? Il 35%?". Il 34,2%, sì. "Beh, quel 35% da solo lo prende intanto la Meloni in Italia. E se Casini riprende quella cifra, il Terzo Polo diciamo il 10 e i Cinque Stelle meno del 10, secondo la matematica il centrodestra quando prenderebbe?". Lei dice che quindi è un collegio contendibile? "Riconosco che sia dura, ma vedo però tanto entusiasmo. E’ una battaglia simbolica, mi metto nei panni dell’elettore del Pd, e dico: perché dovrei votare il candidato di una coalizione destinata a straperdere? Ero incerto quando mi hanno chiesto di correre a Bologna, ma poi ho pensato: solo io posso assicurare un futuro all’elettore". In che senso? "Io se vinco posso avere sicuramente un incarico. Che so, presidente del Senato, oppure ministro dei Beni Culturali. E pure se perdo, avrò l’onore delle armi e qualcosa farò, il centrodestra vincerà. Casini invece, se vince, rimarrà lì come una bella statuina, non farà opposizione perché non l’ha mai fatta". E’ un appello per un voto utile a Vittorio Sgarbi? "Credo che i bolognesi vogliano votare un riferimento utile. Io sto dalla parte giusta, lui sta dalla parte sbagliata. Casini è sempre altrove, è un profugo della politica, era il miglior amico di Berlusconi. Gli elettori del centrosinistra avrebbero preferito trovare me candidato, sarei stato un problema minore". I centristi chi voteranno? "Appunto, il Terzo Polo schiera un ex assessore Pd, Marco Lombardo, il centrodestra schiera me. Tutta questa solfa che il Pd può prendersi il voto centrista è una finzione, i centristi voteranno Calenda oppure il centrodestra, tutti amici di Casini che dal 2017 è nei Centristi per l’Europa. Dal Pd uno strabismo elettorale impressionante". Eppure lei e Casini siete amici da tempo, vi siete sentiti? "Certo che siamo amici, ma io sono un attivista e invece lui non ha fatto nulla per Bologna in questi anni, un fantasma". I programmi? "Con il movimento Rinascimento, e fonderò un nuovo partito con lo stesso nome assieme a Giovanni Favia (ex M5s), vorrei valorizzare maggiormente le bellezze artistiche di Bologna. Penso a Niccolò dall’Arca, vorrei mettere più in luce l’arte locale con mostre e iniziative".