Rigassificatore di Piombino al centro della battaglia elettorale

Da questione locale a nodo regionale a fulcro del dibattito nazionale in piena crisi energetica

FIRENZE -  E' diventato il caso dei casi della campagna elettorale. Da questione locale a nodo regionale a fulcro del dibattito nazionale. Protagonista il rigassificatore di Piombino. Mentre i partiti si accapigliano anche in questa ultima settimana prima del voto, si apre la Conferenza dei servizi che, guidata dal commissario Eugenio Giani, presidente della Toscana, dovrà analizzare il corposo dossier. Trenta enti coinvolti e tante osservazioni (64 in prima battuta, ad oggi 17 sulle integrazioni presentate da Snam). Il governatore Giani è ottimista: "Il confronto sarà proficuo, conto di rispettare il via libera per fine ottobre".   Il suo collega, Giovanni Toti, presidente della Liguria, leader di "Noi moderati", anche pochi giorni fa ha rilanciato: "Se la Toscana non vuole il rigassificatore lo prendiamo noi. La Liguria è convinta della necessità di dare alternative all'approvvigionamento del gas".

Le posizioni dei partiti

Fratelli d'Italia Il partito che esprime il sindaco di Piombino Francesco Ferrari, ha fatto chiarezza proprio con la sua leader, Giorgia Meloni: "I rigassificatori vanno fatti e vanno fatti nel tempo che è stato definito perchè noi dobbiamo liberarci dalla dipendenza del gas russo. Se c'è un modo per fare un rigassificatore non a Piombino che è una città che ha già pagato molto anche per l'assenza di bonifiche sarebbe meglio, se non ci sono alternative per me l'approvvigionamento energetico è una priorità ma bisognerà però parlare molto seriamente del ruolo del comune e delle compensazioni che vanno al comune di Piombino". Partita chiusa? Forse no anche se il porto di Piombino ha tutte le caratteristiche per accogliere la nave Snam per tre anni (poi si dovrà optare per la piattaforma al largo del Tirreno come quella già in azione da anni davanti a Livorno). 

Movimento 5 Stelle No all'impianto il Movimento 5 Stelle con il presidente Giuseppe Conte che ha ribadito la necessità di  "realizzare rigassificatori galleggianti temporanei per sopperire alla crisi del gas". Il rigassificatore di Piombino "è una scelta sbagliata perché Piombino è una città che da decenni attende un piano di bonifica; è una città che vive una crisi profonda del settore industriale". Rincara il suo vice Riccardo Ricciardi: "Piombino non merita il rigassificatore:  Non può e non deve subire una scelta calata dall’alto da un giorno all’altro. Questo impianto non è certo la risposta al fabbisogno energetico del Paese: serve un piano che ci dica dove, quando e soprattutto come avere l’energia che serve. L’Italia non si può affidare a decisioni improvvisate“.

Partito Democratico "È fondamentale programmare soluzioni ponte per pochi anni. Nella fattispecie Piombino deve avere compensazioni e deve essere coinvolto tutto il  territorio", dice Elly Schlein, vicepresidente dell'Emilia Romagna, candidata dem, che conosce bene il problema perché a Ravenna il rigassificatore lo gestiscono senza problemi e polemiche. Il segretario dem Enrico Letta è per farlo a Piombino "ma la città ha bisogno di attenzione e di compensazioni". Urge "un Decreto Piombino contenente tutti i progetti rimasti nel cassetto per la città" sottolinea da tempo il deputato dem Andrea Romano.

Terzo Polo Azione e Italia Viva non hanno dubbi: "Sì convinto al rigassificatore di Piombino". Calenda ci ha messo la faccia ed è andato a discutere con i comitati e associazioni proprio al porto; Renzi ribadisce ogni giorno che l'impianto Snam è fondamentale per un Italia che fa e non chiacchiera: "Il rigassificatore di Piombino è il nuovo tap, le nuove trivelle, basta con i ritardi e i professionisti del no". Giani ha segnato il 27 ottobre sul calendario: è il giorno per il via libera al rigassificatore terminati i vari round della Conferenza dei servizi. E sogna uno sconto almeno del 30 per cento per le bollette dei piombinesi e della Val di Cornia.