Giovedì 18 Aprile 2024

Piombino, la schiarita dopo le polemiche: dalla nave rigassificatrice anche vantaggi

L’intesa tra Regione e Stato porterà 200 milioni di investimenti per infrastrutture e bonifiche, ma soprattutto sconti in bolletta per famiglie e imprenditori

Il rigassificatore di Piombino

Il rigassificatore di Piombino

Piombino (Livorno) - E se l'orizzonte di Piombino diventasse più chiaro, dopo essere stato avvolto dalle polemiche durante l'ultima campagna elettorale che ha visto l'impianto di rigassificazione protagonista del confronto nazionale tra i diversi poli? Potrebbe esserci proprio una schiarita e non più uno scontro frontale tra Governo/Regione da una parte e comunità di Piombino, guidata dal sindaco di centrodestra Alessandro Ferrari, dall'altra.

"Sto vedendo un lavoro molto costruttivo e serio: tutti sentono il peso della responsabilità. Piombino è diventata centrale per la politica energetica italiana", ha detto il presidente della Regione e commissario per il rigassificatore di Piombino, Eugenio Giani, alla fine della seconda riunione della Conferenza dei servizi per valutare il progetto di Snam. E ha messo sul piatto gli obiettivi che ritiene raggiunti: garanzie ambientali e per la sicurezza della nave rigassificatrice in porto per tre anni, successivo spostamento al largo (offshore) ma non tra Piombino e l’Elba. Sia Giani che il sindaco di Piombino Ferrari affermano di aver lavorato per evitare la collocazione offshore davanti a Piombino, soluzione che conforta tutti.

Ma non finisce qui, perché Giani rivendica l’intesa tra Regione e Stato che porterà oltre 200 milioni di investimenti a Piombino per infrastrutture e bonifiche, investimenti nel polo delle energie rinnovabili e soprattutto gli sconti in bolletta per famiglie e imprenditori. Si parte da una base del 50% secondo quanto ha riferito Giani, per tutti e tre gli anni della permanenza della nave Golar Tundra nel porto. Il punto di svolta è definito: dopo i tre anni in porto a Piombino, necessari per superare l’emergenza energetica, Snam sposterà la nave rigassificatrice al largo, ma non nel mare tra Piombino, l’Elba e Follonica. Non ci sarebbero del resto le distanze minime di sicurezza, perché per gli impianti off shore come quello di Olt a Livorno la fascia di rispetto è di 4 miglia. E fra Piombino e l’Elba ci sono circa 6 miglia, non resterebbe praticamente lo spazio per il transito nel canale.

La nave invece potrebbe essere posizionata proprio vicino all’impianto Olt di Livorno, ma Snam su questo progetto, che viene ventilato da luglio scorso, non ha dato conferme. Soddisfatto il sindaco Francesco Ferrari: "Abbiamo preteso che Piombino uscisse dalle ipotesi di un impianto offshore e  Snam formalmente ha ammesso che Piombino non è tra le collocazioni papabili per l’impianto offshore". "Rimaniamo contrari all’ipotesi della nave rigassificatrice in porto per ragioni tecniche, scientifiche e giuridiche – ha aggiunto Ferrari – le risposte di Snam in questo senso non le riteniamo soddisfacenti. Continueremo a sostenere la contrarietà a quell’opera dentro il porto".

Mentre si aspetta l'insediamento del nuovo governo per vedere quale sarà l'atteggiamento del nuovo ministro che avrà le deleghe ambientali, la Lega mostra scetticismo e non crede che tutto fili liscio come si vuol evidenziare sulla strategia offshore. Marco Landi, consigliere regionale del Carroccio e portavoce dell'opposizione in consiglio regionale avverte:  “Restano molte ombre che riguardano in primis le garanzie sulla sicurezza dell’impianto e la collocazione fuori dal porto di Piombino. Se mai ci sarà. Perché siamo di fronte a un investimento di oltre 30 milioni di euro solo per la condotta e i lavori in banchina. Altrettanti per le altre opere necessarie all’entrata in funzione del rigassificatore. E vogliono farci credere che costi simili siano ammortati in soli tre anni? Il timore che alla scadenza vengano a dire che ormai il rigassificatore è operativo, con conseguente richiesta di proroga. Un rischio che Piombino, la Val di Cornia, l’Arcipelago toscano non possono correre. E non bastano rassicurazioni e compensazioni. La storia purtroppo insegna”.