Rigassificatore di Piombino: il Pd e il suo provvedimento legislativo di compensazione

La segretaria dem toscana Simona Bonafè, eletta alla Camera, si è messa alla testa di un gruppo di parlamentari per portare in fondo una proposta di legge pro Piombino. Chi ci starà degli altri gruppi?

Simona Bonafè

Simona Bonafè

Il Pd è stato di parola. Allorquando ci fosse stata la firma del via libera per il rigassificatore di Piombino (questione ormai di totale interesse nazionale tanto da essere citato più volte anche nel dibattito per la fiducia alle Camere e nel confronto politico delle ultime ore) sarebbe stato necessario pensare ad un provvedimento legislativo di compensazione per il comune e tutto il territorio della Val di Cornia. La segretaria dem toscana Simona Bonafè, eletta alla Camera, si è messa alla testa di un gruppo di parlamentari per portare in fondo una proposta di legge pro Piombino. Chi ci starà degli altri gruppi? La maggioranza di centrodestra l'appoggerà? E il Terzo polo che tanto si era schierato per il via libera alla nave del gas di Snam (Calenda si è presentato sulle banchine del porto per confrontarsi con cittadini e comitati) che farà?   “Il rigassificatore di Piombino è necessario per garantire la sicurezza energetica della Toscana e dell’Italia: è ora altrettanto urgente varare una serie di norme e risorse capaci di produrre efficaci e rapide ricadute positive per famiglie ed imprese del territorio” ha dichiarato la deputata Pd Bonafè annunciando la presentazione, sia a Montecitorio che al Senato, di una proposta di legge da parte dei parlamentari del Partito democratico eletti in Toscana. L’atto è stato sottoscritto dai senatori Dario Parini, Ylenia Zambito, Silvio Franceschelli e dai deputati Simona Bonafé, Marco Simiani, Emiliano Fossi, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Christian Diego Di Sanzo e Laura Boldrini. Il provvedimento prevede disposizioni per il rilancio economico, occupazionale, sociale, ambientale, infrastrutturale e culturale dell’area di Piombino (compresi i comuni del Golfo di Follonica) e la riduzione del prezzo dei costi dell’energia per gli utenti domestici e imprese del territorio. Gli interventi, per cui è previsto uno stanziamento complessivo di circa 870 milioni di euro, verranno definiti da un apposito accordo di programma fra Stato, Regione Toscana ed enti locali interessati e riguarderanno la messa in sicurezza del porto, la bonifica delle aree industriali presenti, lo sviluppo di impianti di fonti rinnovabili, l’ammodernamento delle infrastrutture viarie, la valorizzazione delle aree archeologiche della zona e la realizzazione di un gasdotto per metanizzare l’Isola d’Elba. Ora la palla passa al Governo. Con la firma dell’autorizzazione al progetto per il rigassificatore di Piombino il commissario per l’opera e presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha consegnato appunto all’esecutivo nazionale il ’memorandum Piombino’, un pacchetto in dieci interventi da realizzare in contemporanea con l’attivazione della nave rigassificatrice Golar Tundra nel porto di Piombino. 

Il punto forte del memorandum e della proposta di legge è lo sconto del 50% delle bollette per le imprese e le famiglie residenti in Val di Cornia. Uno sconto che in questo momento può essere fondamentale per centinaia di attività commerciali e piccole e medie imprese. Snam è pronta a far partire i lavori ed ha espresso «soddisfazione per la positiva conclusione dell’iter autorizzativo», che «contribuirà in maniera determinante alla sicurezza e alla diversificazione degli approvvigionamenti energetici del Paese». L’atto autorizzativo del commissario straordinario di governo Giani «contiene diverse prescrizioni tecniche e procedurali che la società valuterà già nei prossimi giorni per consentire il tempestivo avvio dei lavori e rispettare i tempi previsti fornendo energia al Paese». Giani da parte sua ha voluto anche ribadire l’interesse pubblico che tutto questo significa: «Per 60 milioni di italiani vuol dire l’abbassamento delle bollette e la possibilità di avere il gas con più facilità, senza dipendere dalla Russia». 

Non è  cambiata la posizione del sindaco di Piombino Francesco Ferrari di Fratelli d’Italia che ha confermato il no e la volontà di fare ricorso al Tar. Sul fronte del no ci sono anche i 5 Stelle con la consigliera regionale Irene Galletti: «Giani in un solo colpo ha risolto i problemi del centrodestra, spaccato sul tema, e sepolto l’ultimo briciolo di credito che sopravviveva a Piombino per il Pd». Il senatore Manfredi Potenti (Lega) ha commentato: «Il limite dei tre anni per la nave è un elemento chiave. Il memorandum contiene cose che Piombino doveva già avere. Però le bollette al 50% sono positive, ciò che è di beneficio per la comunità va bene» ma il senatore leghista Claudio Borghi, vicino a Matteo Salvini, ha continuato a ripetere che la 'casa' migliore per il rigassificatore non è Piombino ma Gioia Tauro.  Fratelli d'Italia ora deve dare il battesimo definitivo al piano Piombino: la strada sembra ormai tracciata, da definire le compensazioni per il territorio. Ci sarà una volontà trasversale in Parlamento?