Elezioni 2022 una lettera al giorno: Q come Quirinale

I timori di Letta per una possibile svolta presidenzialista e il ruolo del Capo dello Stato post voto

Sergio Mattarella sulla lancia Flaminia

Sergio Mattarella sulla lancia Flaminia

Ma davvero il centrodestra vuole spodestare Mattarella dal Quirinale attraverso la riforma costituzionale sul presidenzialismo? La strattonata è arrivata nei giorni scorsi dal Pd, con Enrico Letta che sostiene come il piano del centrodestra sia quello di cacciarlo via con una riforma presidenzialista dopo aver ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi (prospettiva possibile). "Vogliono mandarlo a casa", ha detto il segretario del Pd, ma l’ipotesi è rimbalzata sul Colle senza che nessuno abbia fatto un plissé. Il presidente è più che saldo, dicono, "è attivo". E infatti lo abbiamo visto volare a Tirana da dove ha scandito la linea sulla politica estera attuale e futura del Paese: "L'Italia ritiene necessario mantenere una forte pressione attraverso le sanzioni per superare la sciagurata iniziativa bellicista scatenata dalla Russia". È l'unica strada, spiega, "per aprire spiragli di dialogo e favorire soluzioni condivise di pace". Parole scandite, appunto, da un garante appunto, non un passante in attesa di essere mandato a casa, e già questa è di fatto una risposta istituzionalmente forte all'allarme lanciato dal segretario del Pd. Al quale, dal punto di vista politico, ha replicato senza troppi giri di parole pure Carlo Calenda: "Sono tutte fesserie".

Il presidente della Repubblica è stato rieletto soltanto pochi mesi fa, dopo una lunga serie di voti che hanno dimostrato come il bis fosse l'unica soluzione possibile. Giorgia Meloni, in caso di vittoria, avrà bisogno come il pane dell'ombrello istituzionale di Mattarella. I mercati, l'Europa, gli Usa, gli industriali: non sarà facile se pure il Quirinale si mette di traverso perché si sente attaccato. "Con una maggioranza larga - è stato l’avvertimento lanciato dal segretario del Pd - possono cambiare la Costituzione da soli e cacciare Mattarella, come ha fatto intendere Silvio Berlusconi. In Italia oggi presidenzialismo significa pieni poteri".

Alla luce della crisi che sta vivendo il Paese e dove anche la stessa Meloni ha chiesto a Mario Draghi di intervenire prima delle elezioni per mettere in sicurezza quello che si può dei conti pubblici, questa sparata di Letta sul Colle è sembrata una nota stonata (l’ennesima?) partita da un Nazareno senz’altro sotto stress per i sondaggi negativi e un futuro molto incerto della coalizione di centrosinistra. Perché alla fine, a ben guardare, ci sarà pure il presidenzialismo nell’agenda del centrodestra di possibile governo, ma in questo momento quella di una riforma costituzionale è la paura meno impellente di chi sarà chiamato a votare il 25 settembre.