Mercoledì 24 Aprile 2024

Il programma elettorale del Terzo Polo: 12 domande a Calenda

Il nostro ciclo di confronti con i leader delle coalizioni al voto il prossimo 25 settembre. Dal Fisco alle pensioni, dalla sicurezza all’Ue: le risposte sui temi caldi della campagna elettorale

Inizia oggi con Carlo Calenda, segretario di Azione che insieme a Italia Viva di Matteo Renzi rappresenta il cosiddetto Terzo Polo, il nostro ciclo di confronti con i leader delle coalizioni al voto il prossimo 25 settembre. Dal Fisco alle pensioni, dalla sicurezza all’Ue, le risposte sui temi caldi della campagna elettorale.

Fisco e caro prezzi

1.Le misure di riforma fiscale per famiglie e imprese da fare subito?

2.Che cosa contesta delle proposte fiscali degli altri competitor?

3.Come agire per contrastare il caro energia e il crollo del potere d’acquisto dei salari?

Pensioni, welfare e lavoro

4. Quali interventi intendete mettere in campo per rendere flessibili le uscite pensionistiche?

5. Correggere o cancellare il reddito di cittadinanza?

6. Quali misure per sostenere il lavoro povero e contrastare l’instabilità dei contratti?

Immigrazione e sicurezza

7. Quali soluzioni per fronteggiare e regolare l’immigrazione clandestina?

8. Quale ruolo deve avere l’Europa nella gestione dei flussi migratori?

9. Quali interventi ipotizzate per rendere più sicure le città anche a tutela delle donne?

Politica estera ed Europa

10. Russia e Cina rappresentano minacce incombenti per l’Occidente: come tutelarsi?

11. Sull’atlantismo che ruolo deve avere l’Italia anche in termini di spese militari?

12. L’Europa mostra fragilità nei meccanismi decisionali: come riformarla?

Il leader di Azione, Carlo Calenda
Il leader di Azione, Carlo Calenda

Fisco e caro prezzi

1. Azzerare l'Irpef per under 25

Riteniamo fondamentale introdurre un minimo esente (per l’Irpef) corrispondente all’ammontare che viene giudicato essenziale per sopravvivere. Per i giovani è poi necessario, da un lato, azzerare l’Irpef fino ai 25 anni e dimezzarla fino ai 30, dall’altro, posticipare e rateizzare a partire dal quarto anno tutti gli adempimenti fiscali dei primi 3 anni relativi ad attività aperte da under 35. Bisogna infine completare l’abolizione dell’Irap, detassare completamente gli utili trattenuti in azienda e dimezzare le aliquote per cinque anni in caso di fusioni tra imprese. 

2. La dote del Pd ai 18enni è inutile

La proposta della Lega è una finta Flat Tax che nella sua “fase 2” prevede un periodo transitorio dove sono previste complessivamente 18 aliquote in base al reddito e alla composizione della famiglia. Il Pd invece pensa di alzare le tasse (quella di successione) in questo momento drammatico per finanziare una misura iniqua e inutile come la dote ai diciottenni. Non solo, ma è in coalizione con la sinistra, che vuole introdurre un’aliquota al 65% per i redditi alti.

3. Calmierare e rateizzare le bollette

A livello europeo è necessario adottare un price cap per l’acquisto di gas da altri Paesi, questo consentirebbe di ridurre sia il prezzo del gas che dell’elettricità. In alternativa è necessario disaccoppiare il prezzo dell’elettricità generata da gas da quella generata dal carbone e dalle rinnovabili. Questo consentirebbe quasi di dimezzare l’attuale prezzo dell’elettricità. In aggiunta, il costo delle bollette luce e gas deve essere calmierato (per le imprese maggiormente in crisi) e rateizzato.

Pensioni, welfare e lavoro

4. Una misura equa esiste già: L'Ape Sociale

L’Italia è il Paese dell’Ocse che spende più in pensioni rispetto al Pil. Non possiamo permetterci ulteriori aumenti ma dobbiamo tutelare gli anziani con un sistema sanitario migliore e con una forte sburocratizzazione. Da troppi anni abbiamo sacrificato il futuro dei giovani per finanziare interventi costosissimi che hanno anche avuto effetti indiretti molto pericolosi. Oggi grazie a quota 100 molti Comuni non riescono a realizzare i progetti del Pnrr perché troppi dipendenti hanno anticipato la pensione. Una misura equa per la flessibilità in uscita già esiste: l’Ape Sociale introdotta dal governo Renzi.

5. Serve una riforma drastica

Va riformato drasticamente: a fronte dei 20 miliardi spesi nel primo anno e mezzo, il reddito di cittadinanza ha generato nuova occupazione a tempo indeterminato per meno del 4,5% dei percettori. Il sussidio dev’essere tolto dopo il primo rifiuto di un’offerta di lavoro congrua e ridotto dopo 2 anni senza occupazione (e beneficiario preso in carico dai servizi sociali). Inoltre, le agenzie private, visto il fallimento dei centri per l’impiego, devono effettuare colloqui mensili con i percettori.

6. Basta mini contratti, tornare ai voucher

L’esigenza di garantire a tutti i lavoratori una retribuzione dignitosa passa da una serie di azioni condivise con le parti sociali: una legge sulla rappresentanza delle parti sociali che combatta il fenomeno dei contratti-pirata, la validità erga omnes dei contratti assicurando la massima copertura di ogni tipologia di lavoro residuale e la fissazione di un salario minimo di ultima istanza. È poi necessario promuovere la flessibilità regolare accorpando e cancellando la miriade di “mini contratti” e ripristinando i voucher. Inoltre, vogliamo contrastare l’uso improprio dei tirocini extra-curriculari e la proliferazione di false cooperative che sfruttano i lavoratori.

Immigrazione e sicurezza

7. Prevedere canali regolari d'ingresso

Il solo modo per diminuire gli ingressi irregolari, è ripristinare forme di immigrazione regolare e programmata. Per questo sono necessari accordi di cooperazione, a livello europeo e nazionale, con i Paesi di origine e di transito per combattere l’illegalità e allo stesso tempo prevedere canali regolari di ingresso nel nostro Paese per motivi di lavoro. In questo modo sarà possibile ottenere una collaborazione vincolante sui rimpatri (anche volontari e incentivati) in cambio di forme di controllo rafforzato sulle partenze irregolari. Inoltre è necessaria la reintroduzione della figura dello sponsor per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro a distanza.

8. Creare un sistema europeo d'asilo

L’Europa deve approvare il cosiddetto 'Migration compact' per creare una vera cooperazione con i Paesi di origine e di transito. Servono poi migliori politiche di asilo: vogliamo offrire alle persone in cerca di protezione che arrivano in Europa e in Italia l’accesso a una procedura di asilo rapida ed equa. A tal fine, vogliamo superare il trattato di Dublino e creare un Sistema europeo comune d’asilo che, dopo una breve fase di registrazione negli Stati alle frontiere esterne, distribuisca i richiedenti asilo negli Stati membri dell’Ue – tenendo conto delle circostanze personali. Il salvataggio in mare deve essere sempre garantito con coordinamento e finanziamento a livello europeo.

9. Più strumenti (anche digitali) alle forze dell'ordine

Dobbiamo rafforzare gli strumenti (materiali e digitali) a disposizione delle forze dell’ordine, per lo svolgimento dei loro compiti. È poi fondamentale aumentare le spese per la Difesa fino al 2% del Pil visto che parte di questi fondi sono destinati al corpo dei carabinieri che ha un ruolo decisivo per garantire la sicurezza urbana. Infine, molti dei fattori che maggiormente influenzano la sicurezza e il decoro urbano sono in capo ai governi locali (ad esempio, illuminazione delle strade o polizia municipale). Il governo nazionale deve aumentare i finanziamenti su questi temi, anche utilizzando il Pnrr (ad esempio per l’illuminazione pubblica).

Politica estera ed Europa

10. Libero scambio con le altre democrazie

La priorità è diventare indipendenti dal gas russo le cui importazioni nel 2021 rappresentavano circa il 40% del nostro consumo annuale. È quindi necessario, oltre ad aumentare la produzione nazionale di gas, completare l’installazione di due rigassificatori galleggianti per consentire una maggiore diversificazione delle importazioni di Gnl. Dobbiamo inoltre valutare la differenziazione degli acquisti di pannelli fotovoltaici: in Ue, nel 2021, oltre il 60% sono stati acquistati dalla Cina. È poi fondamentale rafforzare politiche di libero scambio con altre democrazie liberali.

11. Spese militari al 2% del Pil

L’Italia deve aumentare le spese in Difesa fino al 2% del Pil (oggi al 1,5%) in linea con gli accordi Nato. A livello europeo è fondamentale promuovere l’integrazione della catena logistica con una maggiore integrazione dell’industria militare per superare le attuali duplicazioni tra Stati e le incompatibilità dei prodotti (ad esempio, equipaggiamenti e mezzi). In secondo luogo, riteniamo urgente aumentare la capacità di dispiegamento di militari Ue da 5mila a 60mila unità.

12. Superare il diritto di veto

Attualmente, un Paese di 10 milioni di abitanti come l’Ungheria può bloccare riforme e politiche per 450 milioni di europei. Proponiamo di abolire la regola dell’unanimità nel Consiglio in modo tale da limitare il potere di veto dei Paesi più piccoli in materie centrali come la politica fiscale e la politica migratoria. Anche in politica estera è necessario superare gli ostacoli imposti dall’unanimità e agire inizialmente con degli accordi che includano i Paesi interessati e disponibili che garantiscano efficacia immediata.

Come funziona la legge elettorale in vigore