Elezioni, la Pravda attacca Giorgia Meloni: "Atlantista, sceglie strada del caos"

L'edizione online del quotidiano russo contro la leader di Fratelli d'Italia: "Storicamente euroscettica, ora non ha più il coraggio di esserlo"

Roma, 20 agosto 2022 - Il quotidiano russo Pravda parla di Giorgia Meloni in vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre. Un'analisi, quella pubblicata sul sito della Pravda, che ha i contorni di un attacco alla leader di Fratelli d'Italia: "La potenziale presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, sceglie la strada del caos - scrive il giornale online - e porterà l'Italia in una crisi ancora più profonda dell'attuale".

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La Pravda tratteggia un profilo di Giorgia Meloni in chiave atlantista e sottolinea l'appoggio del segretario di FdI all'Ucraina: "Meloni ha espresso sostegno all'Ucraina e alla fratellanza transatlantica e ha assicurato che il suo governo sarà un solido governo atlantista che sosterrà l'Ucraina nella sua lotta contro la Russia". In un altro passaggio dell'articolo, viene analizzato il ruolo degli alleati di Meloni, con un riferimento al leader della Lega Matteo Salvini: "Il compagno di coalizione di Meloni, il leader leghista Matteo Salvini, è sospettato di 'aver ucciso' il governo di Mario Draghi 'su ordine di Vladimir Putin'".

Giorgia Meloni (Lannuti)
Giorgia Meloni (Lannuti)

Meloni viene descritta come "storicamente euroscettica, ora non ha più il coraggio di esserlo, e si può capire il perché. Nella situazione attuale con l'UE, non sarebbe in grado né di coordinare il programma della coalizione né di qualificarsi per le elezioni. Pertanto, Giorgia Meloni nega coraggiosamente i sospetti sull'assistenza russa e mantiene il silenzio sulla sua opposizione all'immigrazione e su quella che ha chiamato la lobby LGBT".

Per quanto riguarda l'operazione speciale in Ucraina, la Meloni, scrive la Pravda, ritiene che l'Italia non debba essere "l'anello debole dell'Occidente". L'Italia, invece, per la Pravda dovrebbe dimostrarsi una "nazione orgogliosa e fedele che si toglie lo stereotipo della nazione degli spaghetti e del mandolino, tanto cara ai malvagi".