Piefrancesco Maran (foto Comune di Milano)
Il record di preferenze alle scorse elezioni Comunali non è bastato per garantire la candidatura di Pierfrancesco Maran. L'assessore alla Casa della Giunta Sala, classe 1980, è fuori dalle liste del partito in Lombardia, delineate nel corso della direzione notturna. Scelta che ha scatenato un vespaio di polemiche, soprattutto fra i dem a Palazzo Marino che avevano firmato un appello per il segretario del Pd, Enrico Letta, chiedendo che dopo tre vittorie consecutive alle comunali venisse valorizzata questa esperienza al Parlamento.
"È stato assurdo non candidare né Maran, né praticamente nessun altro del Comune - scrive su Facebook il consigliere comunale Daniele Nahum - presentando peraltro nel collegio del Senato in bilico un parlamentare di Bergamo. Tutto questo denota la scarsa attenzione nei nostri confronti". E il segretario Letta "è riuscito a fare liste peggiore di Renzi nel 2018".
Fra le new entry c'è invece la segretaria milanese del Pd, Silvia Roggiani, scelta da Letta anche come responsabile dei volontari. Roggiani è il primo nome nella circoscrizione Lombardia 1, collegio 2, mentre nel collegio 1 il primo nome è quello dello stesso Letta, seguito dalla confermata Lia Quartapelle e dall'ex segretario Gianni Cuperlo. Capolista nella circoscrizione Lombardia 4 il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che fu sindaco di Lodi prima di approdare a Roma. Confermata anche la candidatura del segretario regionale Vinicio Peluffo. In corsa tra gli altri, al Senato, l'economista Carlo Cottarelli, Alessandro Alfieri e Franco Mirabelli, l'ex assessore alle Politiche del lavoro del Comune di Milano Cristina Tajani, da poche settimane a capo dell'agenzia ministeriale per le politiche attive del lavoro Anpal.
"Sono stato candidato al Senato nel Collegio plurinominale di Milano - spiega Mirabelli -. È per me un riconoscimento importante e l’occasione per proseguire il mio lavoro di questi anni cercando di rappresentare al meglio la mia città e la sua area metropolitana".