Parlamento dimezzato, antipolitica e populismi dietro l'angolo

Il Paese in una crisi sociale senza ritorno. Il monito di Liliana Segre

La senatrice Liliana Segre, apre la seduta del Senato

La senatrice Liliana Segre, apre la seduta del Senato

Roma, 13 ottobre 2022 - Il colpo d'occhio vale più di mille parole. La 19^ legislatura della storia della Repubblica si apre con il nuovo Parlamento dimezzato e composto da soli 400 deputati e 200 senatori. E' il risultato della riforma voluta dai Cinque Stelle, che dell'antipolitica hanno fatto da sempre un totem. Ma che ripercussioni avrà sulla vita politica del nuovo Parlamento e, di conseguenza, sulla vita del Paese. La battaglia contro la partitocrazia è stata uno degli elementi su cui Beppe Grillo ha fondato il movimento e i suoi "vaffa" distribuiti in egual misura a destra, sinistra, senza dimenticare il centro hanno avuto come conseguenza,. tra le altre, proprio la "cura dimagrante" del Parlamento. 

Il dimezzamento porterà - è evidente - a un risparmio sulla spesa per gli stipendi dei parlamentari (altro cavallo di battaglia di Grillo&C) ma basterà questo a giustificare un'altrettanto evidente diminuzione della rappresentatività? Meno parlamentari significano anche meno presenza capillare sul territorio e quindi ridotta attenzione ai bisogni dei cittadini. Quali saranno i rischi di questo impoverimento in un momento in cui la politica sembra distante anni luce dal Paese?

ll rischio maggiore all'orizzonte si chiama antipolitica, che da tempo cova sotto la cenere e in parte si è visto con l'astensionismo alle elezioni del 25 settembre scorso. Strettamente imparentato con l'antipolitica è il populismo, altra colonna su cui Grillo ha costruito il proprio successo. Nel solco populista tracciato dall'ex comico pare trovarsi a proprio agio l'attuale presidente, Giuseppe Conte, scelto dal "capo" per guidare i Cinque Stelle. Del resto non poteva non essere l'"avvocato del popolo" l'uomo scelto per risollevare le sorti di un movimento lacerato ai vertici con gli addii eccellenti dei luogotenenti della prima ora, Di Battista e Di Maio. 

Conte ha ben chiara la "rotta", che nell'ultima campagna elettorale ha significato soprattutto battaglia sul reddito di cittadinanza e opposizione ai poteri forti. Temi che hanno fatto presa al sud ma anche tra l'elettorato di sinistra, spiazzato da un Pd troppo appiattito sulla linea governista. Quella rotta ha pagato e Conte la terrà come stella polare ma cavalcare il populismo (o il sovranismo per altre foze politiche) in questo momento difficile rischia di precipitare il Paese in una crisi sociale senza ritorno. Toccherà a questo nuovo Parlamento e al governo ricucire lo scollamento con i cittadini e rilanciare un Paese alla ricerca di una vera rotta. 

La senatrice Liliana Segre apre la seduta del Senato (Ansa)
La senatrice Liliana Segre apre la seduta del Senato (Ansa)

Che poi è il messaggio di Liliana Segre nel suo discorso (standing ovation) di apertura al Senato: "Non c'è un momento da perdere: dalle istituzioni democratiche deve venire il segnale chiaro che nessuno verrà lasciato solo, prima che la paura e la rabbia possano raggiungere i livelli di guardia e tracimare". E ancora  "un impegno straordinario e urgentissimo per rispondere al grido di dolore che giunge da tante famiglie e da tante imprese che si dibattono sotto i colpi dell'inflazione e dell'eccezionale impennata dei costi dell'energia, che vedono un futuro nero, che temono che diseguaglianze e ingiustizie si dilatino ulteriormente anziché ridursi". Insomma responsabilità, senso delle istituzioni e spirito di collaborazione per il bene del Paese.