Parlamentarie M5s, 50mila votanti: il dato più alto di sempre. 86% dice sì a listino Conte

Via libera alla lista dei 15 nomi proposta dal Presidente M5s e da inserire, con criterio di priorità, nelle liste di candidati 5 stelle

Il ministro Fabiana Dadone, il compagno è candidato alle Parlamentarie M5s (ImagoE)

Il ministro Fabiana Dadone, il compagno è candidato alle Parlamentarie M5s (ImagoE)

Roma, 16 agosto 2022 - Dato record per le parlamentarie M5s per le elezioni politiche del prossimo 25 settembre: alla consultazione hanno partecipato 50.014 persone su 133.664 aventi diritto, il dato più alto di sempre. Questo dato, anche se non ancora ufficiale, filtra da fonti del Movimento. Alle parlamentarie del 2018 ad esempio, parteciparono 39mila persone ma si votò per due giorni, da martedì 16 a mercoledì 17 gennaio, dalle 10 alle 21.

C'è poi il via libera degli iscritti M5s al cosiddetto 'listino Conte', la lista di 15 (RPT. 15) nomi proposta del Presidente M5s e da inserire, con criterio di priorità, nelle liste di candidati 5 stelle. Hanno risposto Sì in 43.282 iscritti, pari all'86,54% dei voti espressi. Hanno risposto No in 6.732 pari all'13,46% dei voti espressi.

La votazione alle Parlamentarie

Il tempo per votare si è concluso alle 22, ma alle 17.30 avevano già votato circa 40mila iscritti, ha fatto sapere Conte, un dato simile a quello del 2018. Le schede proposte sulla piattaforma Skyvote erano tre: una per la Camera, una per il Senato e la terza per il listino bloccato. Quest'ultimo conteneva 15 nomi decisi dal capo politico Giuseppe Conte, tra cui i magistrati Scarpinato e De Raho, oltre ai big Chiara Appendino e Stefano Patuanelli, che non sono in discussione: agli iscritti sarà chiesto semplicemente un voto di gradimento. L'elenco blindato ha suscitato non pochi malumori all'itnerno del Movimento. Stamani Danilo Toninelli, senatore uscente e non ricandidato alle per il vincolo dei due mandati, invita a boicottare il voto: "Votiamo i nostri portavoce del M5S - scrive Toninelli - Cerchiamoli nei listini liberi e aperti, dove tutti partono dalla stessa linea di partenza. I listini bloccati lasciamoli alla Meloni o a Letta. Una candidata come Chiara Appendino merita di essere eletta perché ha preso più voti dagli iscritti grazie al suo eccellente lavoro da sindaca, non perché è blindata da una scelta che non ha nulla a che vedere con la democrazia diretta". 

Candidati alle parlamentarie, la carica dei "parenti di"

Prima di conoscere il risultato delle parlamentarie e la preferenza per il 'listino Conte', c'erano diverse altre persone in lizza alle parlamentarie. Chi ha scorso l'elenco avrà notato tanti cognomi noti. Non mancavano infatti i 'parenti di': mogli, mariti e fratelli di esponenti Cinque Stelle che magari non hanno potuto ricandidarsi per via del vincolo del secondo mandato.

Candidato alla Camera nel collegio Lombardia 1 c'era Davide Buffagni, 32 anni, fratello di Stefano, deputato ed ex viceministro allo Sviluppo economico. Nella scheda che accompagna la sua candidatura sul portale M5S, Buffagni - diploma di perito informatico - si presenta come "imprenditore" e "restaurant manager". La sua dichiarazione di intenti è preceduta da una citazione del compianto Piero Angela: "Penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese".

Nel collegio Lombardia 3 si era candidato invece Samuel Sorial, fratello dell'ex deputato Giorgio. "Ho trent'anni, sono dottore in giurisprudenza e attualmente collaboro con uno studio legale della mia città, Brescia, occupandomi principalmente di diritto civile, commerciale e internazionale", scrive l'aspirante onorevole nella sua bio.

C'era poi Ergys Haxhiu: nel suo caso il legame con un pentastellato è sentimentale. Si tratta infatti del compagno della ministra delle Politiche giovanili Fabiana Dadone, che si candida in Piemonte. Fa il programmatore e "ho oltre 21 anni di contributi versati nei mestieri più disparati, non mi sono mai fermato". Laureato alla Sapienza con master in creazione e gestione di startup innovative scende in campo "perché sono stanco dei voltagabbana".

Da Velletri Paolo Trenta, fratello di Elisabetta, ex ministro della Difesa nel primo governo Conte: consigliere comunale, aspirava al Senato.