Il pagellone elettorale

Rubrica satirica a cura dei Socialisti Gaudenti

Il pagellone elettorale dei Socialisti Gaudenti

Il pagellone elettorale dei Socialisti Gaudenti

Calenda, 4: “Mi piace, anzi non mi piace. Vengo, non vengo. Appena qualcuno dice qualcosa su di me gli devo rispondere scrivendo un post sulla mia pagina social, magari in modo passivo aggressivo.” Scusate, stavo parlando del mio compagno di banco alle superiori quando avevamo 17 anni, questo è il Pagellone di QN, cominciamo

Salvini, 3: soprattutto per l'immagine di lui in costume a righe su una barca a Lampedusa. Con immutata stima

Letta, 6: meno di questo non gli possiamo dare. Piantato da Calenda, almeno non piagnucola troppo. 7 se esce un posto in lista anche per noi (eddai che li date a tutti, cosa ha Cottarelli più di noi che sono 7 anni che facciamo i meme? Cottarelli nemmeno li capisce i meme)

Berlusconi, 4: tra le solite promesse irrealizzabili, auspica le dimissioni immediate di San Sergio nel caso passasse una riforma in senso presidenziale della nostra Repubblica. Poco lucido, anzi, appare lucida solo la sua pelle, illuminata dai fari durante i suoi video su Facebook: “apri tutto, Biascica!”

Civati, 10: abbiamo lanciato la sua candidatura sui social e una generazione di sinistri under 35 ha molto apprezzato l’idea. Quando si candida nessuno lo vota, quando non si candida tutti lo vorrebbero votare: vediamo se qualcuno avrà il buon cuore di offrire a Possibile quello che merita. Dobbiamo precisare che Possibile è il partito di cui fa parte Civati. Aspe’, ma ve lo ricordate Civati?

Renzi, 10: alla fine il suo piano per scombussolare le carte e portare Calenda nel “terzo polo” e usarlo come taxi per farsi eleggere si è realizzato. Dimostra ancora una volta di essere il più abile della compagnia. Scherziamo, voto 2

Conte, 4: doppio mandato sì, doppio mandato no, Di Battista sì, Di Battista no. Non sa bene neanche lui cosa vuole davvero e nessuno gli ha ancora contestato che, in teoria, lui ha fatto già due mandati come Presidente del Consiglio

Meloni, 8: si presenta alla tv statunitense parlando l’inglese che piace a noi: quello di Renzi. Cerca di convincere statunitensi e inglesi che non sarà una "Ducia", visto che l'ultima che c'è stato un Duce siamo stati bombardati proprio da loro

Fratoianni, 8: un parlamento con Ilaria Cucchi e Aboubakar Soumahoro sarebbe un posto migliore

Bonino, 9: Calenda dice di volerle bene, lei risponde: “Pensate se mi voleva male, passava alla tortura fisica”. Game. Set. Match.

Ceccardi, 1: in tv dice che “la nostra Costituzione è sovranista”, poi confonde l'articolo 1 con l'articolo 3. Possiamo stare tranquilli, questa destra per cambiare la Costituzione dovrà prima leggerla

Provenzano, 8: scriverà il programma del PD. Renzi l'ha definito comunista, ora ci aspettiamo che il PD proponga l'abolizione della proprietà privata, la socializzazione dei mezzi di produzione e il Negroni di cittadinanza